La senatrice Blundo (M5S) insiste sulla bufala della magnitudo truccata
Prima ha scritto quel famigerato post su Facebook, poi si è scusata, poi è tornata alla carica
Enza Blundo, 52 anni, è una senatrice del Movimento 5 Stelle di cui si è parlato negli ultimi due giorni per via di un suo post su Facebook sulla magnitudo del terremoto che domenica mattina ha interessato il Centro Italia, con epicentro a pochi chilometri da Norcia, in provincia di Perugia (Umbria). Circa un’ora dopo la scossa delle 7.40, Blundo ha ripreso una bufala che circola da diverso tempo e che è stata smentita più volte: e cioè che il governo avrebbe interesse ad abbassare la magnitudo dei terremoti per “motivi economici”. La teoria sostiene che c’è una legge del maggio 2012 in base alla quale se la magnitudo è inferiore a 6.1 lo Stato non deve pagare i danni ed è tutto a carico degli enti locali. È una bufala: non è vero che la magnitudo è stata “abbassata” e non è vero che lo Stato italiano non pagherà i danni; i risarcimenti dei danni non si calcolano in base alla magnitudo e comunque la legge del maggio 2012 di cui si parla fu soppressa pochi mesi dopo.
Domenica, nel suo primo post, Blundo aveva scritto: «Il Tg1 apre dichiarando una scossa di 7.1 e poi la declassa a 6.1! Ancora menzogne per interessi economici del governo. Anche il terremoto dell’Aquila fu “addomesticato” a 5.8. Il tutto per non risarcire i danneggiati al 100 per cento»; poi Blundo aveva corretto il post due volte; prima parlando genericamente di “finzione mediatica” e poi scusandosi.
Lunedì l’Espresso ha pubblicato un’intervista a Blundo nella quale la senatrice del M5S è tornata sulla questione della magnitudo e dei terremoti. Dopo avere dato colpa “alla rete” per il “linciaggio mediatico” successivo al suo primo post, Blundo ha spiegato il motivo per cui ha scritto quelle cose:
«Ero nella mia casa al sesto piano nella frazione di Pettino e 7.1 di magnitudo mi sembrava abbastanza credibile. Poi sento che dicono 6.1. Premesso che so per certo che all’Aquila non era 5.8, mi sono detta: “Più evidente di così!”. E ho scritto quel post»
Poi il giornalista Paolo Fantauzzi – sorvolando su come faccia Blundo a sapere «per certo» la reale magnitudo del terremoto dell’Aquila – le ha fatto notare che l’INGV ha nuovamente spiegato negli ultimi giorni il motivo per cui la magnitudo può essere modificata durante le prime ore dal terremoto. Blundo ha risposto:
«Loro diranno quello che vogliono… Dopo due ore hanno cambiato la registrazione, quando sul sito scrivono che entro 15 minuti sono in grado di dare la precisa individuazione della scossa e del grado. A distanza di chilometri e chilometri dall’epicentro, hanno registrato subito la magnitudine e non l’hanno mai cambiata. Come mai? Se poi vogliamo continuare a credere alle favolette, crediamoci…».