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  • Venerdì 28 ottobre 2016

Migliaia di sfollati per il terremoto

Nelle Marche si sta organizzando la sistemazione degli abitanti rimasti senza casa, mentre continuano le scosse con centinaia di eventi di lieve intensità

Camerino, vicino a Macerata, 27 ottobre 2016
(ANSA/ CRISTIANO CHIODI)
Camerino, vicino a Macerata, 27 ottobre 2016 (ANSA/ CRISTIANO CHIODI)

Nella notte tra giovedì 27 e venerdì 28 ottobre l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato circa 100 scosse di terremoto tra Umbria e Marche, nella maggior parte dei casi di lieve intensità e con magnitudo inferiore a 3, fatta eccezione per alcuni eventi come quello delle 4:13 del mattino di magnitudo 3.5, avvertito più distintamente dalla popolazione nei pressi di Fiordimonte, in provincia di Macerata. Migliaia di persone hanno trascorso la loro seconda notte fuori casa, nel timore che si potessero verificare nuove scosse intense come quelle del 26 ottobre che hanno raggiunto magnitudo 5.9 e causato crolli e diversi danni soprattutto nel maceratese. Alcuni sono stati ospitati nei centri di accoglienza allestiti dalla Protezione Civile e dalle autorità locali, altri da amici o ancora in automobile a poca distanza dalla loro abitazione.

Ieri il governo ha stanziato 40 milioni di euro per affrontare le prime emergenze, e il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha visitato le aree maggiormente interessate dal terremoto. Ha detto che gli eventi degli ultimi giorni “ci stanno mettendo a dura prova, ma l’Italia c’è, non lascia soli i cittadini, siamo più forti e ce la faremo”.

A Visso, uno dei paesi in provincia di Macerata più vicini all’epicentro del terremoto del 26 ottobre, la maggior parte delle abitazioni è stata dichiarata inagibile. I controlli dei tecnici della Protezione Civile sono ancora in corso, e stanno interessando tutti i comuni dove si sono verificati crolli o lesioni agli edifici oltre a Visso, come Ussita, Castelnsantangelo sul Nera e Camerino. Le scosse di mercoledì sono state avvertite in un’ampia area di territorio tra Umbria, Lazio, Toscana, Abruzzo e Marche, ma è in quest’ultima regione che sono stati rilevati i danni più consistenti. Nei paesi già interessati dal terremoto del 24 agosto scorso, come Amatrice e Accumoli, ci sono stati nuovi crolli, in edifici che comunque erano stati già dichiarati inagibili e isolati per la loro pericolosità.

Nelle Marche le persone sfollate sono circa 4mila, secondo le stime più recenti della Protezione Civile, che per ora esclude di allestire campi con tende considerate le condizioni meteo e le temperature notturne molto basse. È previsto l’arrivo di circa 2mila brande, da sistemare nei centri di accoglienza allestiti vicino ai paesi più interessati dal terremoto, mentre si sta valutando la possibilità di trasferire parte degli sfollati verso la costa adriatica, con sistemazioni provvisorie in albergo.

Il terremoto del 26 ottobre ha causato molti danni, ma fortunatamente nessun morto o solo pochi feriti. Solo un uomo di 73 anni a Tolentino è morto d’infarto, forse per lo spavento dovuto alle prime forti scosse di terremoto. I feriti sono una decina e non ci sono notizie di condizioni gravi o allarmanti. All’arrivo della seconda intensa scossa di mercoledì, molti avevano già lasciato le loro abitazioni e questo ha contribuito alla loro sicurezza. Diversi edifici nella zona del maceratese erano stati inoltre ricostruiti o ristrutturati con adeguamenti antisismici dopo il terremoto del 1997.

Gli edifici storici hanno subito in alcuni casi gravi danni e sono parzialmente crollati. A Castelsantangelo sul Nera sono rimasti lesionati un campanile e una torre, mentre a Visso è crollata parte della facciata del Palazzo dei Governatori, risalente al 1100, e che ospita una sala cinema. Altri danni sono stati rilevati nel Palazzo dei Priori di fine Quattrocento e oggi sede del comune, mentre è crollata parte della chiesa di Sant’Antonio del XIV secolo. A Camerino è crollato un campanile e molte chiese sono rimaste lesionate. Il carcere della città è stato evacuato e le 42 persone detenute sono state trasferite a Rebibbia. Altri crolli sono stati rilevati a Norcia nella Basilica di San Benedetto.