I risultati del voto sul “non statuto” del M5S
Le modifiche sono state approvate con un voto a cui ha partecipato il 64,6 per cento degli iscritti, ma un gruppo di espulsi dice che serviva il 75 per cento
Venerdì mattina il Movimento 5 Stelle ha annunciato i risultati delle votazioni per modificare il suo regolamento interno e il cosiddetto “Non Statuto”, con l’introduzione tra le altre cose di nuove regole per le espulsioni dei membri del M5S. Stando ai dati forniti nel comunicato, pubblicato sul blog di Beppe Grillo, hanno votato 87.213 iscritti sui 135.023 che ne avevano diritto, cioè il 64,6 per cento. Nel comunicato si dice che le modifiche sono state approvate, ma sta facendo molto discutere la modalità di votazione e il fatto che non sia stato raggiunto un quorum del 75 per cento, citato da alcuni attivisti. Nei giorni scorsi lo stesso Beppe Grillo aveva invitato gli iscritti a votare con vari appelli, temendo che il numero dei votanti sarebbe stato ancora più basso.
Il Regolamento del M5S prevede che per modificarlo sia sufficiente il voto di “un terzo degli iscritti”, ma nelle ultime settimane le cose si sono complicate in seguito a un ricorso presentato da un gruppo di espulsi del Movimento a Napoli. Il gruppo ha ottenuto da un giudice l’emissione di un’ordinanza cautelare nella quale si dice che un terzo degli iscritti non è un limite minimo sufficiente per modificare regolamenti e statuti di un’associazione. L’ordinanza dice anche che in assenza di altre regole più specifiche vale quanto previsto dal Codice Civile per le associazioni di questo tipo, e cioè che per rendere validi i cambiamenti ci debba essere un quorum del 75 per cento.
Il Movimento 5 Stelle finora non aveva dato indicazioni precise sulla questione, in attesa di valutare l’effettiva partecipazione alla consultazione. Nel comunicato diffuso oggi si legge: “Il M5S è sempre stato contrario alla logica del quorum. Per noi chi partecipa e si attiva conta e ha il diritto di prendere le decisioni. In ogni caso ha votato la maggioranza assoluta degli iscritti”. Il comunicato ricorda anche che il 90 per cento dei votanti “si è espresso a favore dell’aggiornamento del Non Statuto e del Regolamento, e più del 70 per cento per il Regolamento nella sua versione con le espulsioni”.
Il Movimento 5 Stelle ha inoltre scritto che i suoi legali sono al lavoro per assicurarsi che la votazione sia considerata valida per la legge italiana. Il problema del ricorso e dell’ordinanza potrebbero però complicare le cose, con gli espulsi che accusano il M5S di avere messo da parte i principi sulla legalità e il rispetto delle regole per introdurre le modifiche volute da Beppe Grillo.