Allo stadio olimpico di Londra la gente si picchia
Da quando ci si è trasferito il West Ham ci sono risse fra tifosi quasi ad ogni partita, sia dentro che fuori, anche fra gli stessi tifosi del West Ham
Mercoledì sera, durante la partita della English Football League Cup tra West Ham e Chelsea disputata allo stadio olimpico di Londra —l’Olympic Stadium, costruito originariamente per ospitare le cerimonie e le gare di atletica delle Olimpiadi del 2012 — ci sono stati degli scontri tra le due tifoserie: sono stati lanciati oggetti da un settore all’altro, e dei gruppi di tifosi del West Ham hanno cercato di superare il cordone di sicurezza formato dagli steward per scontrarsi con quelli del Chelsea. West Ham e Chelsea sono due tifoserie rivali, ma quella che si è giocata all’Olympic Stadium era solamente una partita di coppa senza un particolare significato. Gli scontri di mercoledì sera sono stati solo gli ultimi di una lunga serie di episodi violenti che si stanno verificando dall’inizio della stagione, cioè da quando il West Ham ha lasciato il vecchio Boleyn Ground e si è trasferito definitivamente all’Olympic Stadium. La dirigenza del West Ham è stata accusata di non fare abbastanza per evitare gli scontri, ma c’entra anche la difficile gestione degli ampi spazi all’esterno dell’impianto.
Gli episodi violenti sono iniziati fin dalle prime partite di agosto, sia all’interno che all’esterno dell’impianto di Stratford: spesso hanno coinvolto i tifosi ospiti ma altrettanto spesso hanno riguardato solamente i tifosi del West Ham, che a volte si sono picchiati fra di loro in vari settori dello stadio. Ad agosto per esempio, durante la partita dei preliminari di Europa League contro l’Astra Giurgiu, ci sono state un paio di piccole risse fra tifosi del West Ham in varie parti dello stadio e già in quei giorni si era iniziato a parlare di un problema per quanto riguarda la sicurezza all’interno dell’impianto.
Dalle prime partite di campionato, con un maggior numero di tifosi ospiti, sono iniziati gli incidenti anche all’esterno dello stadio. Quasi ad ogni partita casalinga giocata dal West Ham finora, nell’ampio spiazzo che circonda lo stadio si è verificata almeno una rissa o un tentativo di aggressione. Ad inizio ottobre alcuni tifosi del Middlesbrough, ritrovatisi a camminare nell’ampio parco olimpico che circonda la zona, hanno raccontato di aver assistito a “scene terrificanti”, con gruppetti di tifosi impegnati a picchiarsi fra di loro in mezzo alla strada e nella zona adiacente al settore dei tifosi ospiti, senza un adeguato numero di poliziotti, e di altri tifosi del West Ham che hanno tentato di salire dentro i pullman dei tifosi del Middlesbrough. Ci sono stati scontri anche in occasione delle partite contro Watford, Bournemouth e Sunderland. La gestione della sicurezza all’esterno dello stadio è resa particolarmente complicata dall’ampiezza degli accessi e dalle difficoltà nel creare delle zone delimitate da recinzioni.
All’interno dello stadio la situazione durante le gare è ancora più caotica. L’Olympic Stadium è formato da due grandi anelli, divisi in settori solamente dalle gradinate e da qualche trasenna. Chi ci è stato e ha assistito a incidenti parla di un numero insufficiente di steward, specialmente a protezione del settore degli ospiti: questo sarebbe causato dal rinnovo del personale di sicurezza utilizzato dal club durante le partite al vecchio impianto. Molti dei nuovi steward inoltre non hanno nemmeno la licenza SIA, cioè la licenza rilasciata dalla Security Industry Authority agli agenti di sicurezza privata, a cui di solito i club di Premier League fanno affidamento per la gestione della sicurezza nelle partite casalinghe. Parte degli steward impiegati dal West Ham sono quindi qualificati solamente per fornire informazioni agli spettatori, e quando si trovano in mezzo a degli scontri spesso vengono aggrediti.
C’è un altro problema inoltre, che potrebbe essere stato causato dai lavori di adattamento dello stadio. Alcuni tifosi del West Ham sono soliti invadere i settori riservati alle persone disabili, posti in prossimità del settore dei tifosi ospiti, per lanciare oggetti, e per via della scarsa preparazione e il numero esiguo di steward, vengono fermati a fatica. I frequenti incidenti stanno avendo delle ripercussioni anche nel numero di spettatori: non è raro vedere migliaia di posti vuoti sui sessantamila a disposizione, nonostante il numero di abbonamenti stagionali sia superiore ai cinquantamila.
BBC ha riportato le parole di un tifoso del Chelsea che parlando degli scontri di mercoledì sera ha detto di essersi sentito ancora “come negli anni Settanta”, cioè nel periodo in cui la violenza negli stadi inglesi era un problema molto più grave rispetto ad oggi. Il Guardian invece è stato un po’ più cauto e Jacob Steinberg, presente all’Olympic Stadium per la partita contro il Chelsea, ha scritto: “Evitiamo di definirlo un ritorno agli anni Settanta e Ottanta. Sarebbe eccessivamente drammatico, mentre dovrebbe essere sottolineato come il West Ham abbia lavorato sodo con le autorità per controllare la situazione prima della partita”. Il West Ham ha già provveduto ad aumentare il numero di steward presenti allo stadio e da almeno due mesi promette dei divieti di ingresso a vita alle partite per i tifosi la cui presenza negli scontri viene accertata dalle registrazioni delle telecamere all’interno dello stadio.