Il capo della campagna Trump dice che non può togliergli Twitter
«Non sta a me togliere Twitter a un uomo adulto», ha detto Kellyanne Conway
CNN ha dedicato un servizio a Kellyanne Conway, che da qualche mese co-dirige la campagna elettorale del candidato Repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, Donald Trump, che secondo molti è l’unica a essere riuscita a esercitare un qualche controllo su di lui e averlo portato a rimontare molti punti nei sondaggi a settembre (poi ci sono stati i dibattiti, il video del 2005, e Trump ha perso terreno di nuovo: secondo alcuni anche perché ha smesso di dare retta a Conway).
Nel servizio di CNN Conway viene ripresa a casa sua mentre prepara la colazione e si occupa dei figli prima che vadano a scuola. Il servizio contiene anche una breve chiacchierata, dai toni più informali rispetto alle interviste che Conway è solita dare ai programmi tv che si occupano di politica. A un certo punto Conway scherza sul fatto che in molti le hanno chiesto di cancellare l’app di Twitter dal telefono di Trump oppure direttamente il suo account su Twitter, quello da cui lui è solito twittare o retwittare insulti e cose aggressive e offensive anche a notte fonda. Conway ha risposto:
«Non sta a me togliere Twitter a un uomo adulto»
Conway admits she can only do so much to keep Trump on-message: "It's not for me to take away a grown man's Twitter" https://t.co/eHkBkZ17IM pic.twitter.com/fnNLSZmKF5
— Talking Points Memo (@TPM) October 25, 2016
Conway ha 49 anni ed è da tempo un’apprezzata sondaggista vicina ai Repubblicani. In passato ha lavorato per l’ex speaker della Camera Newt Gingrich e per l’attuale candidato vicepresidente Mike Pence. Conway è stata assunta come capo della campagna elettorale di Trump in agosto, dopo che i suoi due predecessori Corey Lewandowski e Paul Manafort erano stati in qualche modo costretti a lasciare l’incarico per due scandali che li avevano riguardati. L’arrivo di Conway è stato seguito da un aumento di consensi per Trump, spiegato da alcuni col fatto che Conway lo avesse convinto ad “abbassare i toni” e adottare altri piccoli accorgimenti, come leggere dal gobbo durante un comizio, o parlare più spesso di problemi concreti e descriversi come il candidato del cambiamento.
Il piano di Conway è saltato dopo la diffusione del video del 2005 in cui Trump dice cose sessiste e si vanta di aver molestato delle donne. Da quel momento in poi Trump ha praticamente sabotato la sua campagna elettorale, usando toni ancora più duri e attaccando persino i dirigenti del partito che lo appoggia e finanzia. Da lì in poi Conway ha continuato ad apparire spesso in tv per difendere Trump, ma il suo legame con il candidato Repubblicano sembra in qualche modo incrinato: a un certo punto ha messo in dubbio la possibilità che rimanga con la campagna di Trump fino alle elezioni, e saltuariamente pubblica dei tweet un po’ criptici che alcuni interpretano come la sua volontà di distanziarsi da certe cose che dice Trump. Altre volte Conway e Trump non sono propriamente sulla stessa lunghezza d’onda: due giorni fa Conway ha twittato che Trump aveva in qualche modo riconosciuto di essere indietro nei sondaggi (cosa che lei stessa aveva anticipato alla trasmissione tv Meet the Press).
NEW: .@RealDonaldTrump concedes he's 'somewhat behind' in the polls https://t.co/e6JR2oMb7O. (&don't count him out – #winning is his thing)
— Kellyanne Conway (@KellyannePolls) October 24, 2016
In quelle stesse ore Trump durante un comizio ha spiegato che i sondaggi sono truccati e che in realtà lui sta vincendo, ribadendo il concetto anche su Twitter.
We are winning and the press is refusing to report it. Don't let them fool you- get out and vote! #DrainTheSwamp on November 8th!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) October 24, 2016