L’attacco di Quetta, in Pakistan
Tre persone armate hanno attaccato il centro di addestramento della polizia locale, uccidendo almeno 61 persone: lo Stato Islamico ha rivendicato l'attentato
Nella notte tra lunedì e martedì a Quetta, in Pakistan, tre persone armate hanno ucciso almeno 61 persone tra cadetti e agenti di sicurezza nel centro di addestramento della polizia locale, usando armi da fuoco e infine facendosi esplodere. Nell’attacco circa 120 persone sono rimaste ferite. Non è ancora chiaro chi sia il responsabile dell’attacco: lo Stato Islamico lo ha rivendicato attraverso Amaq, l’agenzia di stampa non ufficiale del gruppo terroristico, che ha anche pubblicato una foto dei tre attentatori. Nella giornata di martedì, però, alcuni funzionari pakistani avevano detto che l’attentato era stato compiuto dai miliziani di Lashker-e-Jhangvi, un gruppo terrorista affiliato con i talebani dell’Afghanistan. Un funzionario che ha parlato in condizione di anonimità con il New York Times ha detto che l’attacco è stato compiuto da Lashker-e-Jhangvi per conto dello Stato Islamico.
Quetta è la capitale del Belucistan, una delle province storicamente più instabili del Pakistan: ha una lunga storia di ribellioni e guerriglia di diversi gruppi beluci separatisti, ma ha avuto molti problemi anche per la presenza di al Qaida. Il centro di addestramento di Quetta era già stato attaccato nel 2006 e nel 2008; e lo scorso agosto a Quetta un attentatore suicida affiliato allo Stato Islamico aeva ucciso 73 persone. Il Belucistan è un’area importante soprattutto per la Cina: la provincia è interessata dal passaggio di un importante e complesso progetto di collegamento – da 51 miliardi di dollari – tra lo Xinjiang e il mare Arabico attraverso il Pakistan.
Testimoni hanno detto ad Al Jazeera che l’attacco è cominciato con tre esplosioni. Gli attentatori hanno superato l’ingresso dell’accademia sparando da una motocicletta, ha detto il portavoce della polizia, e una volta dentro hanno cominciato a sparare e prendere ostaggi tra i cadetti. Al Jazeera dice che le forze di sicurezza pakistane non sono intervenute prima di mezz’ora.
Il ministro degli Interni del Balucistan, Sarfaraz Bugti, ha detto che al momento dell’attacco c’erano 700 cadetti dentro la scuola di addestramento, e che 200 sono stati salvati immediatamente. I soccorsi ai feriti sono stati resi complicati dal fatto che il centro di addestramento dista 14 chilometri dall’ospedale di Quetta. Oltre ai cadetti feriti dai colpi d’arma da fuoco e dalle esplosioni, diversi altri si sono procurati ferite o sono morti saltando dal tetto del centro, dove si erano rifugiati per scappare dagli attentatori. Prima di farsi esplodere, gli attentatori avevano anche preso alcuni cadetti come ostaggi.