Facebook sarà meno severo coi contenuti espliciti
Accogliendo le critiche degli ultimi mesi, non li rimuoverà a patto che siano di pubblico interesse, significativi e rilevanti per gli utenti
Facebook non eliminerà più contenuti che formalmente violano le sue regole di pubblicazioni, come fotografie e video espliciti, nel caso in cui rivestano particolare importanza per l’interesse pubblico o abbiano una rilevanza per informare meglio i suoi utenti. La decisione è stata annunciata da Joel Kaplan, responsabile per le politiche pubbliche, e da Justin Osofsky, che si occupa dei rapporti e delle collaborazioni con le testate giornalistiche. Facebook è stato spesso criticato per l’applicazione molto rigida delle sue regole, che impediscono di pubblicare contenuti molto espliciti – violenti o con scene di nudo – e per i metodi drastici con cui sono rimossi post di questo tipo, con poche possibilità di far valere le proprie ragioni e il rischio di subire la sospensione o la chiusura del proprio account nel caso di ripetute violazioni.
La scorsa estate aveva fatto molto discutere la decisione di Facebook di rimuovere l’anteprima di un articolo di un sito di notizie norvegese che era stato illustrato con la famosa fotografia di una bambina senza vestiti per strada dopo un attacco con il napalm durante la guerra del Vietnam, uno degli scatti fotografici più celebri di tutto il Novecento. Oltre a rimuovere l’immagine, Facebook aveva anche sospeso l’account dell’autore dell’articolo, portando a ulteriori lamentele da parte del giornale, il cui direttore aveva accusato il CEO di Facebook, Mark Zuckerberg, di censurare contenuti nonostante la loro rilevanza giornalistica. In quel caso, come in molti altri precedenti, i responsabili di Facebook si erano giustificati dicendo che la procedura di rimozione è in parte manuale e in parte automatica, e che la sua esistenza è essenziale per tutelare la comunità di utenti e non esporla a contenuti espliciti e che potrebbero urtare la loro sensibilità.
La settimana scorsa la Swedish Cancer Society, un’organizzazione non governativa svedese, ha segnalato di avere subito la rimozione da Facebook di un video divulgativo sulla prevenzione per il tumore al seno, ricevendo come spiegazione il fatto che: “Un video non può fare promozione di prodotti o servizi sessuali né di prodotti o di servizi per adulti”. In realtà il video mostrava semplicemente un disegno, molto schematizzato, di un seno con i capezzoli rappresentati come due cerchi concentrici rosa. L’organizzazione ha caricato nuovamente il video, modificandolo in modo che ci fossero dei quadrati al posto dei cerchi e Facebook non lo ha più rimosso. In seguito i responsabili del social network si sono scusati per l’accaduto spiegando che i contenuti sospetti ogni settimana sono milioni, e che quindi può accadere che siano vietati annunci del tutto legittimi.
Su Facebook, come sulla sua controllata Instagram, non si possono da sempre pubblicare scene di nudo e il social network ha particolari algoritmi per rilevarle, identificando particolari elementi nelle immagini come i capezzoli. Gli algoritmi per identificarli sono piuttosto precisi, ma talvolta può succedere che vedano capezzoli dove in realtà non ce ne sono, portando alla cancellazione delle immagini. La regola vale inoltre solo per i capezzoli femminili, mentre quelli maschili sono tollerati, cosa che ha portato negli anni a critiche, meme e prese in giro di vario tipo, nonché a soluzioni creative per superare le limitazioni imposte dalle regole di Facebook.
Kaplan e Osofsky scrivono nel loro annuncio che: “Nelle prossime settimane, inizieremo a permettere la pubblicazione di più contenuti che hanno rilevanza e significato per le persone, o che rientrano nel pubblico interesse, anche se in violazione con i nostri standard. Lavoreremo con la nostra comunità e con i nostri partner per capire il modo migliore per farlo, sia attraverso nuovi strumenti sia con nuovi approcci per mantenere l’impegno. Ciò che ci interessa è permettere la pubblicazione di più immagini e storie, senza che questo esponga minorenni e persone più sensibili a contenuti espliciti”.
Non è ancora chiaro come sarà raggiunto tecnicamente questo obiettivo ed è probabile che il sistema richiederà un po’ di tempo per essere affinato, considerata l’enorme quantità di fotografie, video e post che sono condivisi quotidianamente su Facebook. La società si mette inoltre nella posizione di decidere che cosa sia o meno pertinente, da un punto di vista giornalistico, cosa che la accomuna sempre di più a una media company, nonostante Zuckerberg sostenga il contrario e respinga questa definizione. Se da un lato hanno portato a diverse storture e a ingiustificate sospensioni di account, le limitazioni imposte finora hanno consentito a Facebook di mantenere fuori dalle sue pagine contenuti espliciti per adulti o eccessivamente violenti. Twitter ha meno limitazioni, ma al tempo stesso ha finora fallito nel moderare le conversazioni in cui sono presenti messaggi d’odio, immagini esplicite e contenuti che incitano alla violenza.
E proprio sul tema dei messaggi d’odio, oggi Facebook ha introdotto una nuova versione del suo Centro per la sicurezza, arricchito con una nuova sezione dedicata alla prevenzione del bullismo. Oltre a offrire consigli di vario tipo per difendersi da commenti offensivi e inappropriati, dà la possibilità di controllare più facilmente le impostazioni per la privacy dell’account.