Trump non ha cambiato idea, sull’accettare l’esito delle elezioni
Durante un comizio in Ohio prima ha scherzato dicendo che accetterà il risultato in caso di una sua vittoria, poi che si riserva il diritto di contestare un esito "discutibile"
In un comizio tenuto il 20 ottobre, il candidato Repubblicano alla presidenza americana Donald Trump ha nuovamente lasciato intendere che potrebbe non accettare il risultato delle elezioni, in programma per l’8 novembre. Da alcuni giorni ormai Trump sostiene che le elezioni saranno “truccate” dai media e dai Democratici, e che ci saranno irregolarità nelle procedure di voto. Trump non ha ancora offerto nessuna prova per rendere più solide le proprie accuse, e anzi nel corso dell’ultimo dibattito tv contro la candidata Democratica Hillary Clinton ci ha scherzato su, dicendo di voler creare “un po’ di suspense”. Durante un comizio tenuto a Delaware, in Ohio, Trump è tornato sull’argomento: prima ha scherzato dicendo che avrebbe “senza dubbio” accettato il risultato delle elezioni in caso di una sua vittoria, e poi parlando più seriamente ha spiegato che accetterebbe un risultato “chiaro”.
«Signore e signori, oggi vorrei fare un annuncio molto importante. Vorrei promettere e giurare a tutti i miei elettori e sostenitori e a tutti i cittadini degli Stati Uniti, che accetterò senza dubbio il risultato di queste storiche elezioni presidenziali, se le vincerò»
Più tardi, nello stesso comizio, Trump ha spiegato:
«Ma certo che accetterò un risultato chiaro, alle elezioni: mi riserverò comunque il diritto di contestarle o di fare ricorso in caso di un risultato discutibile»
Il Washington Post ha spiegato bene che nemmeno la nuova posizione di Trump – accettare solo un risultato “chiaro” – ha senso: «il confine fra un risultato “chiaro” e uno “discutibile” dipende solo dallo stesso Trump», che peraltro è famoso per legittimare teorie complottiste e credere a notizie false o smentite da tempo, e che quindi potrebbe contestare il risultato delle elezioni anche in assenza di alcuna prova di irregolarità.
La pacifica transizione fra una amministrazione e l’altra è considerato un pilastro della democrazia americana, e questa posizione di Trump sta mettendo in imbarazzo diversi dirigenti del partito Repubblicano. Il guaio è che molti Repubblicani sembrano pensarla esattamente come Trump, probabilmente per via della progressiva polarizzazione della politica americana: secondo un recente sondaggio di Associated Press, solamente un terzo dei Repubblicani crede che le elezioni si svolgeranno senza irregolarità, mentre metà delle persone che ha un’opinione favorevole di Trump ha poca o scarsa fiducia nella correttezza delle procedure di voto.