Che si dice dei Google Pixel

I giornalisti americani che li hanno provati sono rimasti tutti piuttosto soddisfatti, e dicono che possono fare concorrenza agli iPhone

(AP)
(AP)

Negli Stati Uniti sono state pubblicate da poco le prime recensioni dei Google Pixel, i nuovi smartphone realizzati da Google con cui l’azienda vuole fare concorrenza non solo agli altri produttori di smartphone Android, ma anche agli iPhone di Apple. La maggior parte delle recensioni è molto positiva, e c’è un consenso piuttosto diffuso sul fatto che i Google Pixel possano essere dei buoni concorrenti degli iPhone, in grado di superarli in alcuni campi, come quello della fotocamera. I nuovi smartphone sono disponibili in due formati, uno con schermo da 5 pollici e l’altro (XL) da 5,5 pollici, e per ora sono in vendita negli Stati Uniti, mentre si dovrà attendere l’inizio del 2017 per averli in Italia, dove avranno un prezzo di partenza di 759 euro per il modello più piccolo, con 32 GB di memoria.

Secondo il Wall Street Journal, i nuovi Pixel sono “il miglior smartphone Android” in circolazione, anche perché il loro principale concorrente sarebbe dovuto essere il Galaxy Note 7 di Samsung, ritirato da poco dal mercato a causa dei numerosi casi in cui la sua batteria è esplosa e ha preso fuoco. L’articolo ammette che i nuovi telefoni di Google assomigliano a un clone degli iPhone 7, tanto da definirli “Android iPhone”. La fotocamera è il punto forte dei Pixel: le fotografie sono di qualità superiore rispetto agli iPhone soprattutto nella rappresentazione delle aree in ombra, con neri più profondi. Anche la resa dei colori è migliore, anche se forse sono un po’ troppo saturi rispetto a come appaiono sugli iPhone. In condizioni si luce scarsa, i Pixel fanno un buon lavoro, anche se non sempre con scatti paragonabili per qualità e definizione a quelli degli iPhone 7 e dei Samsung Galaxy S7. La carica della batteria è sufficiente per una giornata, ma nella prova del Wall Street Journal quella degli iPhone 7 è durata circa un’ora in più rispetto ai Pixel, che però hanno tempi di ricarica brevi: 90 minuti per il 100 per cento della batteria.

google-pixel

Il New York Times scrive che tra i pregi dei Pixel c’è Google Assistant, il nuovo assistente automatico che col tempo dovrebbe diventare l’intelligenza artificiale di riferimento per tutti i servizi di Google, a prescindere dai dispositivi su cui sono utilizzati. Per ora è un’esclusiva dei Pixel e fa bene il suo lavoro nel dare informazioni sul tempo, nel ricordare i promemoria e in vari altri compiti. Non è però molto più intelligente di Siri, l’assistente di Apple, anche se riesce a fare ricerche online con più facilità e soprattutto a dare informazioni basate sul contesto della conversazione con l’utente. A differenza di altre recensioni, il New York Times ha definito “mediocre” la fotocamera dei Pixel, scrivendo che in media le foto hanno colori più freddi rispetto a quelle scattate con gli iPhone 7 e i Galaxy S7. A Brian X. Chen, che ha scritto la recensione, non è piaciuto nemmeno il sensore per le impronte digitali messo sul retro del telefono per sbloccare lo schermo, secondo lui poco pratico in quella posizione (altri invece credono sia la migliore possibile). La sua conclusione è: se non vi interessano particolari servizi offerti da Android e Google, provate un iPhone.

Sull’edizione americana di Wired, David Pierce dice che di solito a chi gli chiedeva quale telefono comprare rispondeva senza esitazione: “un iPhone”, mentre adesso consiglierebbe un Pixel. Anche se è lontano dall’essere perfetto, Google Assistant è il migliore assistente automatico disponibile finora sugli smartphone, ma bisogna imparare a usarlo bene per sfruttare al meglio le sue funzionalità: per alcune cose è meno intuitivo di Siri. Pierce scrive che tra i Pixel e gli iPhone per quanto riguarda la fotocamera la differenza sta nell’approccio: “Gli iPhone cercano di riprodurre fedelmente la luce esatta dell’immagine, anche quando è monotona, piatta o scura. I Pixel, come la maggior parte dei telefoni Android, modifica lievemente tutto il possibile per rendere la foto più brillante e con colori più vividi”. I Pixel scattano foto pronte per essere condivise come sono, mentre gli iPhone scattano immagini più fedeli alla realtà, e quindi più utili per chi preferisce modificarle in un secondo momento secondo i propri gusti. Pierce scrive che l’unico grande difetto dei Pixel è che non sono impermeabili, come lo sono ormai tutti i principali smartphone a partire dai Galaxy S7 e gli iPhone 7. Pierce conclude dicendo di essere passato da Apple a Google: “La battuta che tutti hanno fatto, me compreso, su Twitter dopo il lancio del Pixel è stata che Google aveva fatto un iPhone. Beh, è vero. E si dà il caso che aspettavo da tempo un iPhone che funzionasse con Android”.

Anick Jesdanun di Associated Press scrive che i nuovi smartphone di Google sono ambiziosi, che sono tra i migliori sul mercato, ma che “non offrono niente di così nuovo”. Non possono essere considerati un rimpiazzo degli iPhone, ma potrebbero fare una concorrenza molto forte agli altri dispositivi Android, a partire da quelli di Samsung. Anche Jesdanun si è concentrato sulle capacità della fotocamera: scatta immagini di qualità superba, dice, ma che potrebbero non piacere ai puristi alla ricerca di una resa fotografica il più aderente possibile alla realtà (gli algoritmi intervengono pesantemente per regolare ogni foto). In scarse condizioni di luce i Pixel non reggono la concorrenza degli iPhone 7 e Galaxy S7, che producono foto meno sgranate e più nitide. Lo strumento per collegare un iPhone al Pixel in modo da trasferire i dati dallo smartphone di Apple a quello di Google funziona bene, anche grazie all’adattatore fornito nella confezione dei Pixel, ma naturalmente non permette di trasferire anche le applicazioni: quelle a pagamento devono essere riacquistate su Google Play. E proprio l’idea di passare da un sistema piuttosto integrato come iOS ad Android potrebbe disincentivare chi ha già un iPhone.

9to5Google, sito di tecnologia che si occupa quasi esclusivamente delle notizie intorno a Google, scrive che i Pixel “non sono perfetti, ma sono tra i migliori telefoni di sempre”. Esteticamente e al tatto, i Pixel ricordano molto una via di mezzo tra gli iPhone 6s e gli HTC 10, con un design abbastanza discreto rispetto a quello più vistoso dei Galaxy S7. Il sensore per le impronte digitali sul retro del telefono non è un particolare problema, secondo il sito, e la superficie in vetro che ha intorno, più liscia del resto dell’involucro, consente di trovarlo facilmente al tatto. Google ha lavorato su Android per personalizzare il modo in cui si possono avviare le app sui Pixel, attraverso una nuova scheda a comparsa, che consente di tenere più pulita la schermata principale del telefono senza la classica griglia di icone. Un pregio legato ai servizi che non è stato molto commentato è che Google offre gratuitamente spazio illimitato per salvare online le foto scattate con i Pixel, alla massima risoluzione possibile: questo permette di sincronizzarle più facilmente tra i propri dispositivi, senza compromessi come avviene per la versione gratuita di Google Foto, che conserva le foto al massimo con una risoluzione di 12 megapixel. Fatto il rapporto qualità prezzo, quelli di 9to5Google ammettono che i Pixel sono piuttosto simili agli OnePlus 3, che però costano molto meno.

Walt Mossberg, famoso giornalista di tecnologia che un tempo lavorava per il Wall Street Journal e che ora scrive su Recode e The Verge, dice che il Pixel “è molto molto buono” e che può essere inserito nella stessa classe degli iPhone e dei Galaxy S7. “Il Pixel è il miglior telefono Android che abbia mai provato, e sembra arrivare da un altro pianeta rispetto al massiccio e sgraziato G1 del 2008, che presentò per la prima volta Android a tutto il mondo”. Mossberg scrive di essere rimasto deluso dalla batteria, che ha una durata buona, ma non così soddisfacente come dichiarato da Google, ma che in compenso si ricarica molto velocemente. Come evidenziato dalle altre recensioni, anche Mossberg dice che la fotocamera fa un ottimo lavoro, ma non è entusiasmante in condizioni di scarsa luce. Il suo articolo si conclude dichiarando enfaticamente che è stato rotto il duopolio Samsung – Apple nel mercato degli smartphone, e che Google fa ora parte della competizione con un telefono eccellente.