I poliziotti di Londra avranno le bodycam
È inizia la distribuzione di 22mila videocamere da indossare durante i turni degli agenti: potranno essere attivate a loro discrezione e saranno sempre ben visibili
Il Metropolitan Police Service, la forza di polizia responsabile dell’area di Londra (esclusa la City), ha iniziato oggi a equipaggiare i suoi agenti con le bodycam; videocamere personali, da indossare durante le ore di servizio per riprendere le loro attività. Il piano prevede la distribuzione di 22mila videocamere entro la prossima estate, in modo da coprire tutti i quartieri principali di Londra, ed era stato anticipato a inizio anno con la presentazione di un primo progetto pilota per testare la nuova tecnologia. L’iniziativa è stata definita dal sindaco di Londra, Sadiq Khan, come la soluzione per portare le forze di polizia “nel 21esimo secolo”, rendendo più trasparente e sicura l’attività degli agenti sia per i cittadini sia per i poliziotti.
La videocamera è grande all’incirca come un pacchetto di sigarette e viene indossata agganciandola al giubbotto della divisa. Ha un interruttore principale per l’accensione e un grande tasto al centro: premendolo due volte si avvia la registrazione, che può essere poi terminata premendolo una volta. Quando è in funzione, la videocamera emette un segnale sonoro a intervalli regolari, simile a quello della sveglia di un orologio da polso, mentre nella sua parte centrale lampeggia una luce rossa. In questo modo chi è coinvolto in un’operazione di polizia sa sempre di essere ripreso, e si riducono le possibilità di utilizzi impropri della videocamera da parte degli agenti.
Le stazioni di polizia saranno dotate di basi per la ricarica e il trasferimento dei video nei server di Axon, l’azienda che ha vinto la gara d’appalto per la gestione del sistema. I video saranno conservati per un mese circa e poi cancellati, salvo decisioni diverse su singoli filmati da parte delle autorità che svolgono le indagini.
Per motivi tecnici e di privacy, le videocamere non saranno sempre accese: spetterà ai singoli agenti attivarle quando lo ritengono opportuno. Non è quindi chiaro come possa essere sempre garantita la trasparenza per i cittadini, ma i responsabili dell’iniziativa hanno spiegato che sarà nell’interesse degli stessi poliziotti attivare i dispositivi per dimostrare la correttezza della loro condotta. In molti casi, inoltre, l’intervento coinvolge più agenti, cosa che dovrebbe consentire di avere immagini a sufficienza per ricostruire i loro interventi, insieme alle informazioni fornite normalmente nei verbali.
Nei mesi scorsi la polizia di Londra ha testato il sistema con 550 videocamere utilizzate in diversi quartieri della città. Il loro utilizzo ha in molti casi sveltito le pratiche giudiziarie, perché davanti all’evidenza delle immagini le persone coinvolte si sono dichiarate colpevoli, per evitarsi pene più gravi durante i processi. Il sistema si è rivelato particolarmente utile nel caso degli interventi per violenze domestiche, dove accade spesso che le persone segnalate si oppongano al fermo di polizia o mantengano un comportamento violento anche dopo l’intervento degli agenti.
La condizione per estendere a tutti i poliziotti di Londra l’utilizzo delle videocamere era che fosse provata la loro effettiva utilità. I risultati delle prove a campione sono stati esaminati da una commissione apposita e sono stati oggetto di uno studio, realizzato presso la University of Cambridge. La ricerca ha rilevato come l’impiego delle videocamere abbia portato a una riduzione del 93 per cento delle lamentele e delle denunce contro gli agenti, perché la loro condotta era da subito documentata nei video.
L’iniziativa ha un costo di circa 11 milioni di euro, ritenuto sostenibile considerata la sua estensione. Alcune associazioni per la tutela della privacy hanno però sollevato molti dubbi sul nuovo sistema, soprattutto per quanto riguarda i metodi per conservare i video prima della loro cancellazione. Altre preoccupazioni sono legate alla possibilità che gli agenti attivino senza necessità le loro videocamere, con un danno per la privacy dei cittadini. La polizia di Londra ha però ricordato che le videocamere lampeggiano ed emettono un suono quando registrano proprio per evitare questi problemi, e che comunque gli agenti saranno sempre tenuti ad avvisare a voce circa la loro attivazione.