Ci sono due cinesi nello Spazio
Resteranno in orbita per 30 giorni a bordo del laboratorio Tiangong 2: è la missione spaziale più lunga mai organizzata dalla Cina
Alle 7:30 del mattino di oggi (l’1:30 in Italia), due astronauti cinesi sono partiti verso l’orbita terrestre dal Centro spaziale di Jiuquan, nel deserto del Gobi nella provincia della Mongolia Interna in Cina. Tra due giorni circa, gli astronauti raggiungeranno il laboratorio spaziale Tiangong 2, portato in orbita dall’Agenzia Spaziale Cinese il 15 settembre scorso, per la prima missione di lunga durata nella storia della Cina: resteranno a bordo del modulo per 30 giorni, nei quali sperimenteranno sistemi e soluzioni che saranno impiegati in futuro per la realizzazione di una stazione spaziale vera e propria.
Gli astronauti hanno raggiunto l’orbita a bordo di una capsula spaziale Shenzhou, il sistema di trasporto spaziale sviluppato negli ultimi anni dalla Cina che ha permesso di effettuare finora 5 missioni con esseri umani. I due astronauti partiti oggi sono Jing Haipeng, alla sua terza missione spaziale e che compirà il suo 50esimo compleanno in orbita, e Chen Dong, alla sua prima spedizione nello Spazio. La nuova iniziativa riprende una precedente missione spaziale eseguita nel 2013, quando tre astronauti rimasero per 15 giorni a bordo di Tiangong 1, un altro laboratorio orbitale che è servito da base per progettare quello attualmente in orbita.
A bordo di Tiangong 2, i due astronauti dovranno svolgere numerosi compiti per verificare i progressi raggiunti dall’industria spaziale cinese negli ultimi anni. Oltre a testare i sistemi di bordo, nel mese in orbita avranno il compito di provare circa 100 diversi pasti liofilizzati preparati sulla Terra e gli strumenti per fare ginnastica, necessari per contrastare la minore forza di gravità nel laboratorio orbitale. Gli astronauti hanno portato con loro strumentazioni per realizzare alcuni esperimenti, compreso il materiale per tre test selezionati tra quelli proposti nelle scuole medie di Hong Kong. Uno di questi prevede di osservare il comportamento dei bachi da seta in condizioni di microgravità.
Negli ultimi dieci anni il governo della Cina ha speso l’equivalente di diversi miliardi di euro per sviluppare il suo programma spaziale, con l’obiettivo di recuperare terreno rispetto agli Stati Uniti e alla Russia, tradizionalmente i due paesi con maggiori risorse economiche e tecnologiche per i lanci spaziali. Le motivazioni non sono solamente scientifiche: il governo cinese vuole migliorare le sue capacità militari e la possibilità di inviare più rapidamente, e in modo affidabile, satelliti di vario tipo in orbita. La Cina vuole inoltre espandere il suo programma spaziale prima di India e Giappone, che iniziano a investire risorse consistenti per loro iniziative autonome in orbita.
Il presidente della Cina, Xi Jinping, si è complimentato con l’Agenzia Spaziale Cinese e ha definito il lancio di oggi “una pietra miliare” nella storia del paese. Ha poi detto che “c’è ancora molta strada da percorrere” per aprire i segreti dello Spazio alla Cina, ma che la direzione è ormai segnata. La televisione di stato cinese ha dedicato molte ore alla diretta del lancio e alle sue fasi successive, con un primo collegamento dall’orbita dei due astronauti. I funzionari dell’Agenzia spaziale hanno usato toni trionfalistici per descrivere l’iniziativa ed era abbastanza evidente lo scopo propagandistico, per lo meno dal punto di vista mediatico.
Sulla base dei risultati ottenuti in questa nuova missione spaziale, sarà predisposto lo sviluppo di Tiangong 3, che nei programmi dell’Agenzia sarà il nucleo di partenza per la costruzione di una stazione spaziale vera e propria. I tempi per la sua realizzazione non sono ancora stati formalizzati, ma è probabile che avvenga entro i primi anni del prossimo decennio, rendendo la struttura la seconda casa orbitale dopo la Stazione Spaziale Internazionale, cui la Cina non ha mai partecipato. Tra i piani spaziali cinesi ci sono l’invio di rover sulla Luna e su Marte, nonché un progetto piuttosto ambizioso per portare il primo astronauta cinese sulla Luna intorno al 2025.