L’Accademia svedese si è stufata di cercare Bob Dylan
Da quando gli ha assegnato il Nobel per la letteratura non è ancora riuscita a contattarlo: lui in mezzo ha già fatto tre concerti, ma fa finta di niente
Il premio Nobel per la letteratura è stato assegnato al cantautore americano Bob Dylan lo scorso giovedì: quattro giorni dopo, l’Accademia svedese – l’istituzione che assegna ogni anno i Nobel – non è ancora riuscita a mettersi in contatto con lui. Lunedì l’Accademia ha fatto sapere di avere smesso di provare a parlare con Dylan. Sara Danius, segretaria permanente dell’Accademia, ha detto alla radio nazionale svedese: «Ora come ora, non stiamo facendo niente. Ho chiamato e mandato email ai suoi collaboratori più stretti, e ho ricevuto risposte molto cordiali. Per ora è sicuramente abbastanza».
L’Accademia voleva contattare Dylan per invitarlo alla cerimonia ufficiale che si terrà il prossimo 10 dicembre a Stoccolma, durante la quale il re di Svezia Carlo XVI Gustavo premierà i vincitori del Nobel nelle varie discipline con una medaglia. Come ogni anno, per la cerimonia è prevista anche una cena, durante la quale, come tutti gli altri vincitori del premio, Dylan dovrebbe fare un discorso. «Non sono preoccupata, penso che si presenterà», ha detto Danius, aggiungendo: «se non vuole venire, non verrà. Sarà comunque una grande festa».
Dylan, che è probabilmente il più famoso e apprezzato cantautore del Novecento, è conosciuto tra le altre cose per la sua proverbiale riservatezza. Oltre a dare poche interviste, e a rimanere sempre il più possibile lontano dalle occasioni pubbliche, è famoso per parlare molto poco ai concerti. Da quando ha vinto il premio Nobel ne ha già fatti tre: uno a Las Vegas giovedì scorso, uno al festival Desert Trip in California venerdì, e uno a Phoenix domenica. In nessuno di questi Dylan ha parlato del premio ricevuto. Sulla sua pagina Facebook ufficiale l’unica cosa pubblicata al riguardo è stato un sobrio post che annunciava che aveva vinto il Nobel e riportava la motivazione (“per avere creato nuove espressioni poetiche nella grande tradizione della canzone americana”).
Dopo la notizia del Nobel a Dylan si è tornati a parlare di un aneddoto che aveva raccontato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama a Rolling Stone nel 2010. La prima volta che Dylan andò alla Casa Bianca per suonare a una cerimonia, non si presentò per fare una foto con Obama e sua moglie Michelle, come fanno di solito gli artisti che vengono invitati. Dopo aver suonato, aveva raccontato Obama, Dylan scese dal palco, andò a stringergli la mano, fece un cenno con la testa e un mezzo sorriso, e se ne andò subito. «È così che vuoi Bob Dylan, no? Non vuoi che sia tutto sorridente con te. Vuoi che sia un po’ scettico su tutta la faccenda», aveva detto Obama.
Il Nobel assegnato a Dylan, che è stato il primo musicista nella storia a vincere il premio, è stato molto discusso, com’era prevedibile. Uno dei commenti più recenti è stato quello di Leonard Cohen, cantautore canadese considerato da molti il più grande di sempre, insieme allo stesso Dylan. Cohen ha detto che dare il Nobel a Dylan è stato come «dare al monte Everest una medaglia perché è la montagna più alta del mondo».