Le nuove accuse di molestie sessuali a Trump
Adesso sono in tutto otto, lui si è difeso attaccando le donne che lo hanno denunciato: di una ha suggerito che non fosse abbastanza attraente
Venerdì altre due donne hanno detto di essere state molestate dal candidato Repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti Donald Trump, portando il totale delle donne che lo accusano a otto. La prima, Kristin Anderson, ha denunciato Trump nel corso di un’intervista con il Washington Post, in cui lo ha accusato di averla molestata in un locale negli anni Novanta. La seconda donna ad accusare Trump è stata Summer Zervos, che nel 2007 aveva partecipato come concorrente al programma The Apprentice, il reality show che Trump conduceva. Zervos ha detto che Trump cercò di baciarla in una pausa del programma, e che la molestò nuovamente dopo averla invitata una sera in una camera d’albergo.
Mentre Zervos parlava del suo caso nel corso di una conferenza stampa in compagnia di Gloria Allred, un noto avvocato americano, Trump ha risposto alle sue accusatrici durante un comizio in North Carolina. Trump in particolare ha attaccato in modo offensivo Jessica Leeds, che mercoledì scorso, con un’intervista al New York Times, lo aveva accusato di molestie. Leeds aveva detto di essere stata molestata in aereo nei primi anni Ottanta, quando Trump, suo vicino di posto, iniziò a toccarla «come una piovra». «Credetemi, lei non sarebbe certo la mia prima scelta», ha detto Trump, poco dopo aver ripetuto le accuse della donna imitando la sua voce.
Trump ha attaccato anche un’altra delle donne che lo hanno accusato di molestie questa settimana, la giornalista di People Natasha Stoynoff, che ha raccontato come Trump abbia cercato di baciarla nel 2005. «È una bugiarda, è una bugiarda – ha detto Trump – andate a vedere la sua pagina Facebook e capirete. Sta scrivendo una storia». Nel corso del comizio, Trump ha ripetuto nuovamente che le accuse sono false e che sono il frutto di una montatura della campagna elettorale di Hillary Clinton. Qualcuno crede che Trump stia preparando il terreno in vista di una sconfitta alle elezioni, ipotesi che per ora appare come probabile.
All’inizio del suo discorso, Trump ha spiegato che i suoi consiglieri gli avevano suggerito di non parlare delle accuse e di concentrarsi sul suo programma economico. «Ma io sento che bisogna parlarne perché devi controbattere quando qualcuno ti accusa. Fortunatamente abbiamo il microfono e possiamo controbattere. Non tutti hanno questa opportunità». Secondo il New York Times, la sua strategia gli sarà utile a galvanizzare gli elettori che hanno già deciso di appoggiarlo, ma non lo aiuterà a conquistare gli indecisi.
A un certo punto, nella sua difesa, Trump è sembrato suggerire che qualche donna dovrebbe accusare il presidente Barack Obama di molestie. «Perché nessuna donna viene fuori a dire le cose false che sono state dette su di me e le dice su di lui?». In settimana, Trump ha minacciato di denunciare il New York Times e altri giornali per aver pubblicato le storie delle donne che lo accusano di molestie, ma il quotidiano ha detto che per il momento nessuna accusa formale è stata presentata.
Le accuse di questi giorni mettono in dubbio la principale difesa con cui Trump si è giustificato per le frasi sessiste che ha pronunciato in un video del 2005 diffuso lo scorso venerdì dal Washington Post, ovvero che fossero «chiacchiere da spogliatoio» e che lui non avesse mai davvero provato a baciare delle donne senza il loro consenso o a toccarne i genitali, come ha ribadito durante il dibattito di domenica scorsa con Hillary Clinton. Venerdì, in un discorso molto appassionato, Michelle Obama ha attaccato il sessismo di Trump. Parlando della registrazione, Obama ha detto: «Non è qualcosa che possiamo ignorare. Non è qualcosa che possiamo nascondere sotto il tappeto (…) Perché quelle non erano semplici chiacchiere da spogliatoio».
Giovedì, il sito Daily Beast, ha pubblicato un articolo in cui tre differenti fonti anonime del programma The Apprentice accusano Trump di aver definito l’attrice americana Marlee Matlin, che partecipò al programma, “ritardata”. Matlin è l’unica attrice sorda ad aver vinto un Oscar come miglior attrice, nel 1987 per il film “Figli di un dio minore”. Secondo le fonti consultate dal Daily Beast, Trump utilizzò più volte termini sgradevoli nei confronti dell’attrice. In risposta all’articolo, Matlin ha pubblicato un tweet che è circolato molto su internet.
My response to recent media reports – Marlee. pic.twitter.com/Mkrbh47dUO
— Marlee Matlin (@MarleeMatlin) October 14, 2016
«Quale è la mia risposta?», ha scritto Matlin nel suo tweet, per poi aggiungere: «In quanto persona sorda, in quanto donna, in quanto madre, in quanto moglie, in quanto attrice, io ho una voce. E uso questa voce per farmi sentire…e per votare».