Si riparla di un campionato di calcio per squadre nordeuropee
È un'idea che circola da anni, di recente è diventata più concreta per via delle future modifiche alla Champions League
Il direttore generale della squadra di calcio del Copenaghen, Anders Hørsholt, ha raccontato al quotidiano danese BT che diverse squadre di calcio del nord Europa stanno discutendo della possibile formazione di una “lega atlantica” formata da squadre scandinave, scozzesi, belghe e olandesi che nei prossimi anni potrebbe sovrapporsi ai campionati dei paesi citati. Negli anni scorsi si era già parlato di ipotesi simili, ma la proposta attuale viene raccontata come molto più concreta.
BT dice che secondo sue fonti il progetto è stato proposto a diverse squadre, che al momento stanno ancora trattando la questione. Hørsholt ha spiegato che l’idea di una lega con le più forti squadre di ciascun paese nordeuropeo è circolata per via della nuova riforma della Champions League, quella che dal 2018 prevederà l’accesso automatico alla fase a gironi per le prime quattro squadre dei quattro campionati europei con il ranking UEFA più alto (cioè al momento Inghilterra, Germania, Spagna e Italia). Dopo l’introduzione della riforma diminuirà sensibilmente la possibilità per squadre di altri paesi di accedere alla competizione, con il rischio di perdere i grande benefici che la partecipazione alla Champions League comporta ogni anno: cioè i ricchi premi in denaro stabiliti dalla UEFA e l’opportunità di giocare in un torneo molto competitivo e seguito in tutto il mondo.
Da quando è stata annunciata, la riforma della Champions League è stata criticata da molte federazioni europee, soprattutto quelle più piccole, e contemporaneamente si è iniziato a parlare di come i piccoli campionati continentali potrebbero rimediare a una riforma che penalizzerà quasi esclusivamente i club dei campionati minori. Alcuni mesi fa si era tornati a parlare della vecchia proposta di unire il campionato olandese a quello belga, per creare un torneo più seguito e competitivo, ma l’idea non era stata confermata né dai club né dalle federazioni coinvolte.
A questo giro, la proposta del Copenaghen potrebbe ricevere l’appoggio dello sloveno Aleksander Čeferin, il nuovo presidente della UEFA. Anche prima della sua elezione, Čeferin si è sempre espresso in difesa dei campionati minori, che poi lo hanno votato preferendolo all’olandese Michael van Praag, ritenuto più vicino ai grandi club. Alcune settimane fa, durante un meeting della UEFA, Čeferin ha parlato ad esempio della possibilità di creare una piccola competizione regionale riservata ai club dei Balcani eliminati dai turni preliminari di Champions ed Europa League. Considerando le sue critiche nei confronti della riforma della Champions League, introdotta prima della sue elezione, è possibile che Čeferin sostenga le proposte di accorpamento dei campionati minori.
La proposta di cui ha parlato il direttore generale del Copenaghen è fino ad ora quella più seria, nonché l’unica confermata da fonti ufficiali. Alla “lega atlantica” dovrebbero partecipare almeno due squadre per ogni nazione, che secondo varie ipotesi dovrebbero essere Anderlecht e Club Bruges per il Belgio, Ajax e PSV Eindhoven per l’Paesi Bassi, Celtic e Rangers per la Scozia, Copenaghen e Brøndby per la Danimarca, Malmö e AIK per la Svezia e Rosenborg e Molde per la Norvegia. A sostegno della proposta potrebbero aggiungersi anche i club finlandesi e ai campionati con il coefficiente UEFA più elevato potrebbero essere riservati più di due posti, per non escludere club noti e con molti tifosi come Feyenoord, Standard Liegi e Gent. Secondo BT però queste squadre dovrebbero lasciare il proprio campionato nazionale: possibilità esclusa, per esempio, dalla dirigenza del Rosenborg, da anni la più forte squadra norvegese.
Horsholt ha precisato al Guardian che è ancora troppo presto per parlare di modelli e di come verrà strutturata la lega, poiché per il momento è solo una proposta. C’è poi da risolvere la questione relativa ai campionati nazionali, che se privati delle loro squadre più forti verrebbero ulteriormente ridimensionati, creando alle squadre ancora meno ricche di quelle coinvolte nella nuova lega dei problemi simili a quelli causati dalla riforma della Champions League: meno soldi e attenzione dei media.