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  • Martedì 11 ottobre 2016

Perché Fabrizio Corona è stato arrestato

La procura di Milano gli ha trovato un milione e 700mila euro in contanti che potrebbe aver accumulato in nero: resterà in carcere almeno fino a gennaio

Fabrizio Corona (ANSA/ALESSANDRO DI MEO)
Fabrizio Corona (ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

Lunedì 10 ottobre è tornato in carcere Fabrizio Corona, ex paparazzo e personaggio televisivo, che era già stato condannato in passato per truffa ed estorsione. Corona era uscito dal carcere di Opera, alla periferia di Milano, nel giugno 2015: aveva ottenuto di poter scontare i circa cinque anni di carcere che gli rimanevano in affidamento “terapeutico” ai servizi sociali (una possibilità prevista per chi soffre di tossicodipendenza). Lunedì è stato arrestato dopo che la procura di Milano ha trovato un deposito di banconote da un milione e 700mila euro nella casa di una sua collaboratrice, che secondo l’accusa appartiene proprio a Corona.

Il sospetto è che quei soldi siano parte di un compenso che Corona abbia ricevuto per alcune comparsate in discoteca, o ancora che provengano da altre entrate non dichiarate: per il momento la procura lo ha accusato di intestazione fittizia di beni ai danni della società Atena srl, che ha come soci la madre e il fratello di Corona e gestisce questo tipo di entrate. Come hanno spiegato Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella sul Corriere della Sera, Corona si trova in carcere per due mandati di arresto in contemporanea: il giudice di sorveglianza ha infatti sospeso l’affidamento ai servizi sociali per le sue condanne precedenti.

Corona ha 42 anni ed è nato a Catania. Dopo essersi trasferito a Milano da ragazzo, nei primi anni Duemila si fece conoscere per la sua collaborazione con l’agente televisivo Lele Mora. Nel 2001 fondò l’agenzia fotografica Corona’s, con cui gestiva le foto scattate a personaggi famosi in contesti privati. A metà degli anni Duemila è finito nell’inchiesta cosiddetta “Vallettopoli”, e in seguito è stato più volte processato e condannato in via definitiva: cinque anni per estorsione aggravata contro il calciatore della Juventus David Trezeguet, un anno e mezzo per tentata estorsione ai calciatori Francesco Coco e Adriano (dopo una prima condanna a tre anni e otto mesi, Corona disse «mi vergogno di essere italiano»), tre anni e dieci mesi per bancarotta fraudolenta, un anno e due mesi per corruzione di un agente della polizia penitenziaria, oltre a diversi casi minori in cui è stato assolto o ha ricevuto condanne non definitive. Nel frattempo gli è successo di tutto: è stato protagonista di Videocracyun film sulla nascita delle tv private di Silvio Berlusconi, ha pubblicato due libri autobiografici, è stato per tre anni il fidanzato della famosa showgirl Belen Rodriguez, e dopo la condanna per estorsione è scappato in Portogallo rendendosi latitante. Ha quindi iniziato a scontare la sua condanna in carcere nel gennaio del 2013, per poi uscire in affidamento due anni e mezzo dopo, nel giugno 2015.

Nell’anno trascorso fuori dal carcere, Corona non si è fatto molto notare: ha partecipato ad alcune serate in discoteca, ha scritto un altro libro autobiografico e ha parlato con diversi giornali della sua esperienza in carcere. Sul suo profilo Instagram appare spesso col figlio 14enne Carlos, che ha avuto nel 2002 con la showgirl Nina Morić.

L’ultimo guaio di Corona è iniziato paradossalmente con un’indagine su un tentativo di estorsione nei suoi confronti, rafforzata dall’esplosione di una bomba carta nei pressi della sua casa di Milano il 16 agosto. Nell’ambito dell’indagine la procura di Milano aveva messo sotto sorveglianza il telefono di Corona. Il 3 settembre la sua collaboratrice Francesca Persi gli disse per telefono che le erano entrati alcuni ladri in casa. Corona rispose, molto agitato: «L’hanno preso? (…) Hanno spaccato i muri?». Quattro giorni dopo la polizia trovò il deposito di banconote nel controsoffitto del soggiorno della casa di Persi. Ma la nuova indagine contro Corona non riguarda solamente quei soldi: la procura sospetta che siano coinvolti anche un conto bancario a Innsbruck, in Austria, e un misterioso “borsone” con cui è stata vista girare Persi. Racconta il Corriere della Sera:

Corona sostiene che i soldi nel muro sono il «nero» delle sue comparsate, pari a circa metà dei compensi reali (altri 2 milioni «ufficiali» sono sul conto della società). Al gip, però, «sembra incredibile che Corona abbia racimolato circa 3 milioni in neanche un anno di tempo», e «saranno le indagini a verificare se quelle somme in parte derivassero da altri canali».

L’udienza per la conferma dell’arresto è programmata per il 24 gennaio 2017.