L’attentato a Gerusalemme
Un uomo ha sparato vicino alla Collina delle Munizioni uccidendo due persone e ferendone altre sei: Hamas ha rivendicato l'attacco
Domenica 9 ottobre un uomo ha ucciso due persone e ne ha ferite altre sei sparando vicino alla Collina delle Munizioni, a Gerusalemme: l’attentatore, di 39 anni, è stato ucciso dalla polizia dopo un inseguimento nel quartiere di Sheik Jarrah. L’attacco è stato rivendicato da Hamas, il gruppo palestinese radicale e islamista, attualmente al governo nella Striscia di Gaza. Uno dei portavoce, Fawzi Barhoum, ha detto che l’attentato «è stato una reazione naturale ai crimini e alle violazioni compiuti con l’occupazione contro la nostra gente».
L’attentatore era un residente della parte orientale di Gerusalemme, nel quartiere Silwan. A essere stati uccisi sono una donna di 60 anni e un poliziotto di 30, morti in ospedale. Dei sei feriti, tre sono in condizioni gravi. La sparatoria è avvenuta in più punti poco lontano dal quartier generale della polizia israeliana, mentre l’uomo fuggiva con un’automobile bianca. Il ministro della Sicurezza Pubblica Gilad Erdan ha detto che l’attacco è stato inaspettato e che l’attentatore aveva un documento israeliano; ha detto anche che sono i messaggi diffusi attraverso i social network a causare questo tipo di attacchi solitari.
In questo periodo l’esercito israeliano ha aumentato la presenza di soldati nella zona di Hebron, in Cisgiordania, e a Gerusalemme Est, per il timore di nuovi attacchi terroristici: il 2 ottobre c’è stato il capodanno ebraico di Rosh haShana e l’11 e il 12 ottobre si celebrerà lo Yom Kippur, una delle più importanti feste religiose ebraiche: per questo si temono nuovi attentati. L’ultimo a Gerusalemme era stato il 19 settembre, quando due poliziotti furono accoltellati nella Città Vecchia. Alcuni giorni prima c’erano stati altri attacchi, tre nella zona di Hebron e un quarto a Gerusalemme.