5 cose su “Pets – Vita da animali”
È nei cinema da giovedì, se ne parla abbastanza bene e ci sono le voci di Alessandro Cattelan, Francesco Mandelli e Laura Chiatti
Pets – Vita da animali è nei cinema da giovedì, ed è il nuovo film d’animazione della Ilumination Entertainment, la casa di produzione dei due Cattivissimo me e di Minions. È diretto da Yarrow Cheney e Chris Renaud, quest’ultimo regista di quasi tutti i film della Illumination Entertainment. Pets – Vita da animali ha per protagonisti degli animali parlanti che abitano a New York e che, quando vengono lasciati soli dagli umani, iniziano a farne di ogni (un po’ come i giocattoli di Toy Story). I protagonisti del film sono alcuni animali da appartamento che dopo una serie di eventi finiscono a confrontarsi con le pericolose strade di New York e i pericolosi animali che le abitano.
La trama e il trailer
Il protagonista è Max, un cane terrier che vive a New York con Katie, la vivace e affettuosa padrona con cui va d’accordissimo. Un giorno Katie però torna a casa con Duke, un nuovo grosso cane. I due si stanno antipatici, si sfidano per attirare le attenzioni di Katie e finiscono nei guai. Nel film ci sono molti altri animali, tra cui un coniglietto sociopatico. Il trailer era girato molto online, perché piuttosto divertente («Farfalla! Farfalla! Farfalla! Farfalla!»).
Una scena del film
Le voci
Tra i doppiatori della versione in lingua originale ci sono Louis C.K. (che fa Max), Eric Stonestreet (famoso soprattutto per essere Cameron in Modern Family) e l’attore comico Kevin Hart. Nella versione italiana la voce di Max è quella di Alessandro Cattelan, e oltre a molti doppiatori professionisti ci sono anche Pasquale Petrolo (Lillo di Lillo & Greg), Francesco Mandelli (che dà la voce al coniglio) e l’attrice Laura Chiatti, che dà la voce a Gidget, una cagnolina che vive vicino a Max.
Le recensioni
Pets – Vita da animali è, per incassi negli Stati Uniti, il quinto miglior film dell’ultimo anno, e in giro per il mondo ha incassato più di 800 milioni di dollari. Sta andando benissimo anche in Italia: solo venerdì è stato visto da quasi 80mila persone, incassando circa mezzo milione di euro in un solo giorno. Le recensioni del film sono buone ma non ottime: l’opinione prevalente è che non sia un capolavoro (non si avvicina ai migliori film Pixar, per intenderci) ma che resti comunque un film ben fatto, divertente per i bambini e piacevole per i genitori. Ci sono un po’ di scene che fanno ridere, una storia semplice ma con qualche spunto originale e un po’ di azione, senza però grandi e profondi messaggi e senza la capacità di certi film Pixar di far piangere tre quarti degli spettatori. Peter Travers di Rolling Stone ha scritto che il film «è una specie di Toy Story con gli animali domestici, fa tutto per farti divertire e alla fine è davvero irresistibile». C’è però anche chi ha scritto che il film è troppo simile a Toy Story: l’esempio più comune riguarda il rapporto tra Max e Duke, troppo simile a quello tra Woody e Buzz Lightyear. Il Metascore del film, ottenuto facendo la media delle recensioni dei critici professionisti è 61 su 100; il voto medio che gli hanno dato gli utenti di IMDb è invece 6,7 su 10.
I film citati in Pets – Vita da animali
Guardando Pets – Vita da animali si possono notare un sacco di riferimenti ad altri film di generi diversi. Qua e là se ne trovano molti ai Minions: prima del film c’è un trailer che li riguarda e nel film il presentatore tv è lo stesso di Cattivissimo me e di Minions. Quelli di Illumination Entertainment hanno messo però anche un riferimento al futuro: in una scena si vede (nel retro di un autobus) un manifesto di Sing, il prossimo film della Illumination Entertainment, che uscirà nel gennaio 2017. In Pets – Vita da animali ci sono anche riferimenti ad alcuni gatti famosi: Garfield, quelli di Lilli e il Vagabondo e quelli degli Aristogatti. Nel film ci sono poi citazioni di Gli uccelli di Alfred Hitchcock (se ne vede la locandina, dietro alla gabbia di un uccellino), di Grease, di Alien e soprattutto di A qualcuno piace caldo, il film del 1959 che finisce con la frase «nessuno è perfetto».