La Bosnia dice che Le Iene si sono inventate un servizio
La procura generale di Sarajevo ha accusato le Iene – che negano – di aver pagato delle persone per impersonare dei trafficanti d'armi
La procura generale della Bosnia e Erzegovina ha accusato il programma televisivo italiano Le Iene di aver mandato in onda un servizio con una storia falsa. Attraverso un documento ufficiale, pubblicato da East Journal e la cui autenticità è stata confermata da un portavoce della procura al Post, la procura ha accusato Le Iene di aver pagato un gruppo di uomini per impersonare dei trafficanti di armi – che Le Iene hanno presentato come presumibilmente in affari con dei terroristi – in un servizio sul traffico illegale di armi in Bosnia andato in onda nella puntata del 2 ottobre. La notizia è stata ripresa anche da diversi giornali bosniaci. Luigi Pelazza, autore del servizio, ha negato le accuse della procura bosniaca in un’intervista a East Journal.
Il servizio è intitolato “Dove l’ISIS compra le armi per colpire in Europa” ed è lungo circa 18 minuti. In realtà dell’ISIS non si parla: il servizio mostra Pelazza incontrare alcuni presunti trafficanti di armi nei dintorni di Sarajevo e comprare alcune armi. L’intento del servizio è mostrare quanto sia facile procurarsi armi di grosso calibro e portarle fino in Italia (anche se Pelazza, dopo averle comprate in Bosnia, non le ha trasportate in Italia). Nel servizio, Pelazza compra – e in altri casi tratta il loro prezzo – alcuni kalashnikov, un fucile e una bomba a mano. L’unico riferimento al terrorismo viene fatto quando uno dei presunti trafficanti dice a Pelazza che alcune delle sue armi vengono comprate da «turchi, marocchini, africani», e che secondo lui diversi terroristi passano dall’Europa centrale.
ISIS a parte, il servizio sembra implicare che procurarsi armi in Bosnia sia piuttosto facile ed economico: i presunti trafficanti non compiono particolari controlli su Pelazza e chiedono poche centinaia di euro.
Tre giorni dopo la messa in onda del servizio, il 5 ottobre, la polizia bosniaca ha diffuso un comunicato in cui spiega di avere arrestato due persone comparse nel servizio di Pelazza e sospettate di traffico di armi. Il 7 ottobre, però, la procura generale della Bosnia ha diffuso un altro comunicato in cui sostiene che le persone comparse nel servizio non sono davvero trafficanti ma «persone con una situazione finanziaria difficile, e noti tossicodipendenti» che sono stati pagati dalle Iene per «recitare» nel servizio. La procura ha aggiunto che la reputazione della Bosnia è stata danneggiata e che contatterà le autorità italiane per ulteriori approfondimenti.
Le Iene non hanno ancora commentato pubblicamente le accuse della procura generale bosniaca. Pelazza, intervistato da East Journal, ha ipotizzato invece che i protagonisti del servizio stiano mentendo “per scagionarsi”.
Noi stiamo preparando un altro pezzo in cui mostriamo gli incontri precedenti al filmato, dai quali emerge chiaramente che non si tratta di una montatura e si vedranno gli incontri precedenti, e come le persone coinvolte nel video, che adesso dicono di essere stati pagati e di non essere trafficanti, avevano comportamenti che sarebbero in totale contraddizione con una ipotetica messinscena, quali la diffidenza, la cautela nel gestire l’incontro con noi, la pericolosità della gestione del traffico, che non possono essere anche quelli frutto di un preventivo accordo.
La Procura della Repubblica però dice chiaramente che si tratta di persone pagate per fare da figuranti nel vostro video, e che si tratta di persone ben note alle autorità, alcuni anche tossicodipendenti, che avrebbero accettato di recitare una parte in cambio di denaro.
Abbiamo in totale cinque ore di registrazione, e diremo chiaramente che siamo pronti a mandare il tutto alla Procura della Repubblica bosniaca, se ce ne farà richiesta. Quelle cinque ore sono la testimonianza del fatto che non è una messinscena. Se lo fosse stata, allora avremmo dovuto concordare ogni parola detta in quelle cinque ore, ed è inverosimile.
La questione dell’islam radicale in Bosnia è molto delicata e dibattuta da anni dagli esperti di terrorismo. Nella sua carriera alle Iene Pelazza ha realizzato diversi servizi all’estero. Negli ultimi anni Le Iene hanno scelto di mandare in onda diversi servizi controversi, e coi loro servizi sono stati per esempio dei sostenitori del cosiddetto “trattamento Stamina” per la presunta cura di malattie invalidanti.