La nuova Guardia costiera europea
Da oggi è operativa l'agenzia che dovrà sostituire Frontex: avrà più soldi e staff a disposizione per occuparsi dei migranti
Da oggi sarà operativa la Guardia costiera e di frontiera europea, l’agenzia dell’Unione Europea che dovrebbe sostituire Frontex, l’agenzia che si occupa di sorvegliare i confini dell’Unione. La nuova Guardia costiera sarà inaugurata oggi con una cerimonia al confine fra Bulgaria e Turchia.
Frontex è attiva dal 2005 e ha il compito di coordinare gli sforzi per la sorveglianza dei confini e per l’accoglienza dei richiedenti asilo, ma negli ultimi anni il suo lavoro è stato giudicato largamente insufficiente. Uno dei problemi principali di Frontex è che non disponeva di guardie di frontiera che lavoravano solo per l’agenzia, ma di agenti “in prestito” dalle singole agenzie nazionali. Questo problema sarà parzialmente superato: la Guardia costiera e di frontiera europea, secondo stime della Commissione Europea, disporrà di almeno 1.500 collaboratori fissi. E non è l’unica cosa che cambierà, rispetto a Frontex.
⚡️ European Border & Coastguard to enter into force just 9 months after our proposal. Europe delivers #EUBorderGuardhttps://t.co/68OGro0fVt
— European Commission (@EU_Commission) October 5, 2016
Lo staff di dipendenti che lavorano per l’agenzia, attualmente circa 300 persone, verrà raddoppiato. Per la prima volta, inoltre, l’agenzia sarà in grado di comprare il proprio equipaggiamento, anziché fare affidamento a prestiti dei singoli stati (Ryan Heath, rispettato giornalista dell’edizione europea di Politico, sostiene che l’agenzia avrà anche un budget maggiore rispetto a Frontex). Fra i nuovi compiti della Guardia costiera e di frontiera europea ci saranno anche compiere un rapporto annuale sulla vulnerabilità dei singoli paesi, e avere un coinvolgimento maggiore sulle operazioni di sicurezza e di rimpatrio dei migranti irregolari.
La Guardia costiera e di frontiera europea entrerà pienamente in funzione solamente nei prossimi mesi: entro il 6 dicembre diventeranno ufficialmente operativi i reparti che si renderanno disponibili in situazioni di emergenza, mentre i primi rapporti sulla vulnerabilità dei singoli stati verranno compilati all’inizio del 2017.