Ci sono novità sul caso Muraro
I giornali raccontano che l'assessore all'Ambiente di Roma è indagata anche con un'altra persona coinvolta nel processo di "Mafia Capitale", intanto PD e M5S si querelano a vicenda
Su alcuni giornali di oggi sono raccontate novità sulla vicenda giudiziaria in cui è coinvolta Paola Muraro, assessore all’Ambiente del comune di Roma e responsabile della gestione dei rifiuti della giunta di Virginia Raggi.
La scorsa settimana il Corriere della Sera aveva scritto che i filoni di indagine su Muraro erano diventati due: il primo ha a che fare con il sospetto traffico illecito di rifiuti, il secondo riguarda invece l’abuso d’ufficio per le consulenze all’AMA, la società municipalizzata del comune di Roma che si occupa della rimozione della spazzatura in città. Paola Muraro sarebbe indagata per abuso di ufficio con la persona che la assunse all’AMA, l’ex direttore generale della municipalizzata Giovanni Fiscon, che è anche uno dei principali imputati nel processo di “Mafia Capitale” a causa dei suoi rapporti con Salvatore Buzzi (Fiscon è stato arrestato nel dicembre del 2014). Oggi alcuni giornali (Corriere, Messaggero, Repubblica, Stampa) dicono che risulta indagato nella stessa vicenda per abuso d’ufficio anche Franco Panzironi, ex amministratore delegato dell’AMA e anche lui imputato nel processo di “Mafia Capitale”. Muraro non risulta direttamente coinvolta nel processo su “Mafia Capitale”, ma si sospetta che abbia ottenuto una serie di consulenze e favoritismi proprio da due delle persone che in quel processo sono implicate: Fiscon e Panzironi.
Le nuove contestazioni a Muraro (o, almeno, quelle nuove di cui i giornali danno conto) hanno a che fare con i presunti trattamenti di favore che avrebbero consentito a Muraro di ottenere incarichi da più di un milione di euro per i suoi anni di lavoro in AMA: il valore dei suoi contratti sarebbe aumentato – a parità di compiti – con l’arrivo di Fiscon alla dirigenza. Inoltre a Muraro sarebbero stati assegnati, anche da Panzironi, altri sette contratti extra come consulente «esterna» per una retribuzione totale pari a 500 mila euro. Secondo l’accusa Muraro fu scelta nonostante all’interno di AMA ci fosse chi poteva ricoprire il suo stesso incarico. Il Fatto Quotidiano fa questo esempio: «Una parcella da 25mila euro per un banale accesso agli atti che poteva essere svolto da un impiegato».
Il decreto legislativo del 30 marzo 2001, il numero 165, che si occupa dei dipendenti nelle amministrazioni pubbliche, all’articolo 6 dice che «per esigenze cui non possono far fronte con personale in servizio, le amministrazioni pubbliche possono conferire incarichi individuali ad esperti di provata competenza, determinando preventivamente durata, luogo, oggetto e compenso della collaborazione». In base alla legge doveva dunque essere favorito un consulente interno piuttosto che uno esterno, come Muraro.
Scrive il Corriere:
«Ai carabinieri del Noe è stato affidato il compito di verificare tutti i contratti ottenuti dal 2004 in poi. Ma il periodo ritenuto più interessante è quello che va dal 2008, perché con l’arrivo di Panzironi i compensi di Muraro subiscono un’impennata.
Nel 2004 la consulente guadagna 30 mila euro, nel 2008 con il nuovo ad sale a 80 mila e due anni dopo percepisce altri 20 mila euro in più per un totale di 100 mila. L’ultimo contratto, scaduto il 30 giugno scorso, quando ormai era già entrata nella giunta Raggi, arrivava a 115 mila euro. Totale: 1 milione e 136 mila euro. La cifra in realtà è stata molto più alta.
I controlli hanno consentito di rintracciare altri sette incarichi per mezzo milione di euro. Soldi che, questo dice la Procura, Muraro avrebbe percepito proprio grazie al rapporto privilegiato che aveva con Panzironi e quello ancor più stretto con Fiscon. Entrambi l’avevano scelta come consulente per la gestione degli impianti Tmb e tritovagliatori, assegnandole un ruolo da alto dirigente».
Un articolo della Stampa aggiunge che dietro agli incarichi assegnati da Fiscon a Muraro ci sarebbe una relazione sentimentale tra i due, mentre nelle consulenze assegnate da Panzironi a Muraro la Stampa sostiene sia coinvolto in qualche modo lo studio legale Sammarco, dove Raggi ha lavorato in passato: l’avvocato Sammarco ha però smentito che lui o il suo studio abbiano mai avuto rapporti con Panzironi e Muraro, così come ha negato che Panzironi abbia avuto relazioni con una società di consulenza, la HGR (come invece sostenuto da diversi giornali), la cui presidente era proprio l’attuale sindaca Virginia Raggi. In quella società lavorava una manager AMA, Gloria Rojo, che oggi fa parte dello staff di Paola Muraro.
Nel frattempo il PD e il Movimento 5 Stelle si stanno querelando a vicenda. Muraro ha querelato per diffamazione il presidente del Consiglio «Matteo Renzi, a causa degli indebiti accostamenti tra Mafia Capitale e la mia persona da lui formulati». Parlando a una scuola di formazione del PD, Renzi aveva detto che la svolta di Raggi «è stata dare la gestione dei rifiuti a quelli di Mafia Capitale». Il tesoriere del PD Francesco Bonifazi ha detto di voler querelare Raggi «per le dichiarazioni diffamatorie nelle quali ha accostato il PD alle vicende di Mafia Capitale».