Tyson Fury è risultato positivo alla cocaina
Il campione del mondo dei pesi massimi, che è in attesa di essere giudicato anche per un'altra positività, molto probabilmente perderà il titolo
Il pugile inglese Tyson Fury, campione del mondo in carica dei pesi massimi, è stato trovato positivo alla cocaina in un controllo antidoping effettuato il 22 settembre dalla Voluntary Anti-Doping Association (VADA). La notizia è stata diffusa da ESPN, che ha pubblicato una lettera della VADA inviata ai rappresentanti di Fury, al suo avversario nella finale Wladimir Klitschko, alla British Boxing Board of Control e alla United States’ Association of Boxing Commissions, in cui veniva comunicato che nei controlli effettuati sul campione di urina fornito da Fury c’erano evidenti tracce di benzoilecgonina, la molecola che viene cercata per individuare la presenza di cocaina.
Se il risultato del test dovesse essere confermato, Fury potrebbe comunque non incorrere in squalifiche, dato che secondo le regole della WADA (l’agenzia mondiale anti-doping) la cocaina non è proibita quando è assunta in un periodo in cui non sono previste competizioni. Fury infatti avrebbe dovuto incontrare Klitschko, che è ucraino, il 29 ottobre per la rivincita dell’incontro vinto da Fury lo scorso 29 novembre, ma la finale è stata rinviata a data da destinarsi a causa di “problemi di salute mentale” dichiarati dal suo staff. Fury è inoltre sotto indagine per una presunta positività a sostanza proibite — in questo caso il nandrolone — e dovrà presentarsi a un’udienza della WADA il prossimo 4 novembre. Se giudicato colpevole, in questo caso, potrebbe essere squalificato. In questo momento sembra molto probabile che Fury perda, per la positività alla cocaina o per il lungo periodo di inattività, il titolo di campione del mondo, che potrebbe essere conteso a novembre da Wladimir Klitschko e dal britannico Anthony Joshua.
Fury ha 28 anni, è inglese ed è un pugile professionista dal 2008. Da allora non ha mai perso nessuno dei 25 incontri a cui ha partecipato. Viene da un ambiente legato al bareknuckle, il pugilato a mani nude con regole sommarie, molto popolare in alcune zone dell’Inghilterra, ed è noto anche per il suo carattere esuberante. Si definisce “il re degli zingari“, riferendosi alle origini della sua famiglia.