I nuovi bombardamenti ad Aleppo
Ieri almeno 23 civili sono morti in una serie di attacchi aerei dei russi e dei ribelli, oggi è stato colpito di nuovo il più grande ospedale attivo nell'area controllata dai ribelli
Almeno 23 civili sono morti venerdì 30 settembre ad Aleppo, in Siria, in una serie di attacchi e contrattacchi tra ribelli e forze governative. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, una ONG con sede a Londra, 12 persone sono morte negli attacchi aerei compiuti dal governo e dai suoi alleati russi e altre 11 sono state uccise dai bombardamenti con cui, per rappresaglia, i ribelli hanno colpito i quartieri controllati dall’esercito. Nella mattina di sabato, un altro attacco aereo ha colpito per la seconda volta in pochi giorni il più grande ospedale che rimane ancora attivo nell’area controllata dai ribelli.
Dopo gli attacchi Mark Toner, portavoce del dipartimento di Stato americano, ha criticato duramente la Russia, sostenendo che il principale effetto dei bombardamenti in corso è quello di spingere i gruppi di ribelli più moderati verso le posizioni di quelli più estremisti. Toner ha detto che, in risposta, gli Stati Uniti potrebbero interrompere la loro cooperazione con l’aviazione russa in Siria. Pochi giorni fa, un attacco aereo compiuto da aerei siriani o russi ha distrutto un convoglio di aiuti umanitari, mentre diversi giornalisti e attivisti accusano il regime e i suoi alleati di prendere di mira gli ospedali e le basi dei soccorritori. Secondo le Nazioni Unite, soltanto questa settimana almeno 400 persone sono state uccise in città.
Aleppo è la seconda città della Siria e il più importante centro economico del paese. Fin quasi dall’inizio della guerra, ribelli e regime si sono combattuti in città, ma di recente il conflitto ha raggiunto una nuova intensità, causando centinaia di morti soltanto nelle ultime settimane. L’ISIS non ha mai avuto una presenza significativa in città, ma ad Aleppo sono presenti invece milizie di Jabhat Fateh al-Sham, un gruppo ritenuto vicino ad al Qaida. In città la situazione è precipitata nelle ultime due settimane. Il 12 settembre era cominciata in Siria una tregua concordata tra Stati Uniti e Russia alla quale avevano aderito anche il regime di Assad e alcuni gruppi ribelli. Le cose però sono andate molto male fin da subito, con numerose violazioni da entrambe le parti. Dopo i primi tentativi di riconciliazione tra le parti, la tregua è collassata. Attualmente Aleppo è sotto una pesante offensiva aerea. Le truppe del regime stanno anche avanzando via terra, ma per ora non hanno fatto molti progressi.