Il caso Allardyce si potrebbe allargare
Sarebbero coinvolti altri otto allenatori ed ex allenatori di Premier League: alcuni li ha tirati in mezzo Pino Pagliara, agente sportivo già noto in Italia per la storia di una valigetta piena di soldi
Dopo appena una partita e 67 giorni di incarico, l’allenatore della nazionale inglese Sam Allardyce ha presentato ieri le sue dimissioni in seguito alla pubblicazione di una lunga inchiesta realizzata dal quotidiano Telegraph sulla corruzione nel calcio inglese. L’inchiesta contiene alcuni video in cui si vede Allardyce, prima ancora di dirigere il suo primo allenamento con l’Inghilterra, parlare con due giornalisti del Telegraph che si fingono investitori asiatici e dare consigli su come aggirare le regole della FA — la federazione inglese — per guadagnare con il mercato dei trasferimenti dei calciatori, e negoziare un contratto da 400 mila sterline (460 mila euro circa) per fare da consulente a un’agenzia di Singapore su questioni legate al calcio. Per molti giornali, se le affermazioni di tutte le persone coinvolte nelle registrazioni dovessero essere accertate, si tratterebbe di uno dei più grandi scandali nella storia del calcio inglese, anche perché oltre ad Allardyce, nell’inchiesta del Telegraph vengono citati altri allenatori di Premier League.
Il Telegraph ha iniziato la sua inchiesta più di dieci mesi fa per indagare su alcune voci di corruzione nel mondo del calcio britannico; i suoi giornalisti erano entrati in contatto con Allardyce in estate fingendosi investitori in cerca di informazioni e consulenze per operare nel mercato britannico dei trasferimenti di calciatori, che è uno dei più ricchi del mondo. Allardyce, nei due incontri avuti con i giornalisti in incognito, era stato registrato mentre spiegava che il modo migliore per fare soldi è comprare direttamente i cartellini dei calciatori, e che c’erano diversi agenti sportivi che lo facevano senza problemi aggirando le regole della FIFA e della FA che lo proibiscono.
Quali regole vengono aggirate?
Le regole da aggirare di cui Allardyce ha parlato nel video sono le Third Party Ownership (TPO) e le Third Party Investments (TPI), cioè i prestiti forniti da società private alle squadre di calcio per l’acquisto di giocatori in cambio di una percentuale concordata sulla loro futura cessione o della semplice restituzione del prestito a dei tassi concordati. Entrambe le pratiche sono state vietate dalla FIFA, quindi in tutto il mondo, lo scorso maggio. Da allora è stato imposto un periodo di transizione per concedere alle società di chiudere le loro posizioni nelle TPO e nelle TPI. Alcuni mesi fa, in seguito all’entrata in vigore del divieto, una nota squadra olandese, il Twente, è stata esclusa per tre anni dalle coppe europee per aver violato il divieto delle Third Part Ownership, che ha usato per poter operare nel mercato nonostante i suoi seri problemi economici.
I rapporti tra il Twente e una delle più grosse società attive negli investimenti nel mondo del calcio, la Doyen Sports, sono stati resi pubblici solamente dopo che il sito internet Football_leaks ha cominciato a pubblicare un gran numero di documenti riservati sulle attività della Doyen, da cui poi sono partite le indagini. Senza Football_leaks, gli accordi tra Twente e Doyen sarebbero rimasti segreti, aggirando i divieti esistenti. Più in generale, la difficoltà di rintracciare la provenienza dei soldi usati dai club nel calciomercato rende possibile il proseguo delle pratiche vietate dalla FIFA.
Il ruolo di Pino Pagliara nell’inchiesta del Telegraph
Giuseppe Pagliara, detto Pino, è un agente sportivo italiano nato nel 1955 e cresciuto in Nuova Zelanda. Entrò nel mondo del calcio negli anni Novanta e si fece conoscere quando iniziò a lavorare con Luciano Moggi per gestire rapporti e operazioni della Juventus in Inghilterra. In quel periodo fu coinvolto in diverse importanti trattative, come quelle che portarono Fabrizio Ravanelli dalla Juventus al Middlesbrough e Gianfranco Zola dal Parma al Chelsea. Nel 2005, tre giorni dopo l’ultima partita del campionato di Serie B tra Genoa e Venezia, Pagliara, che all’epoca era uno dei dirigenti del Venezia, venne fermato sull’A4 dai carabinieri mentre era a bordo di un’auto. Nella perquisizione i carabinieri trovarono una valigetta al cui interno c’era il contratto per la vendita di un giocatore del Venezia al Genoa e 250 mila euro in contanti, che Pagliara giustificò come un anticipo per il trasferimento del giocatore. I carabinieri che fermarono Pagliara erano stati inviati dai pubblici ministeri di Genova che stavano indagando sui contatti tra le due società prima e dopo la partita e secondo cui i soldi trovati nella macchina di Pagliara erano stati usati per truccare la partita. Per quella vicenda Pagliara venne sospeso da ogni attività legata al calcio per cinque anni.
Pagliara è uno degli agenti sportivi con cui i giornalisti del Telegraph hanno parlato durante l’inchiesta. Nei video Pagliara spiega come funzionano le trattative per la vendita dei giocatori con alcuni allenatori di club inglesi, qualcuno anche molto conosciuto. In una registrazione fatta al ristorante San Carlo di Manchester, uno dei locali più frequentati da dirigenti e calciatori, Pagliara dice:
“C’è sempre una cosa su cui posso fare affidamento, ed è l’avidità degli allenatori.” “Ma anche qua in Inghilterra?” “È ancora peggio. Pensavo che gli italiani fossero corrotti, ma fidati, qua in Inghilterra…”
La registrazione continua e la giornalista prosegue a fare domande sulla compravendita dei giocatori e sui modi in cui avvengono le operazioni:
“Ha accettato soldi per comprare giocatori [riferendosi a un noto allenatore di Premier League]?” “Oh sì.” “Giocatori di cui tu hai gestito il trasferimento?” “Sì, li ho trasferiti io.” “Per esempio, tempo fa abbiamo concluso un trasferimento [si parla di un club molto famoso]. Mi ha contattato l’allenatore e mi ha chiesto: “C’è un piccolo caffè per me, Pino?””
Pagliara poi spiega che è uno dei modi con cui gli allenatori gli chiedono delle mazzette per concludere il trasferimento di un giocatore, e aggiunge:
Ho aperto tanti di quei conti bancari in Svizzera per allenatori che non hai neanche idea. Non facciamo nessun pagamento diretto: ci sarà un contratto di consulenza con qualcuno di cui ci si fida abbastanza, che poi dovrà girare a sua volta la somma. È così che funziona.
Ascolta, nel calcio viene fatto tutto sotto il tavolo.
Pagliara è un agente sportivo senza licenza e per questo non può essere coinvolto ufficialmente nelle trattative fra club. Viene quindi contattato in via confidenziale o con il ruolo di consulente.
Gli otto allenatori di cui si parla
Oltre al filmato di Allardyce, durante gli incontri con i giornalisti del Telegraph, Pagliara e altri due agenti hanno fatto il nome di otto allenatori ed ex allenatori di Premier League che sarebbero noti per prendere delle mazzette, cinque dei quali avrebbero ricevuto denaro direttamente da loro. Hanno nominato anche due allenatori di Championship, la seconda divisione inglese, i cui allenatori accetterebbero più spesso mazzette per via degli stipendi nettamente inferiori a quelli della Premier League. Pagliara ha negato tutto quello che è stato riportato dal Telegraph, così come gli altri due agenti registrati.
Anche l’ex presidente del Cagliari e attuale proprietario del Leeds United, Massimo Cellino, è stato filmato dai giornalisti del Telegraph mentre si offriva di vendere il venti per cento del Leeds United in cambio di percentuali sulle cessioni dei giocatori. Nella registrazione Cellino dice: “Con dodici milioni vi prendete il venti per cento e poi avete il venti per cento su ogni futura vendita dei giocatori”.
La FA ha chiesto al Telegraph tutte le trascrizioni complete delle registrazioni, inclusi i nomi di tutte le persone citate. Nelle prossime settimane avvierà delle indagini e se i nomi degli allenatori dovessero essere confermati, così come il loro ruolo nei trasferimenti dei giocatori, potrebbe procedere con sanzioni e squalifiche.