La candidatura all’Oscar di “Fuocoammare” è un errore, per Paolo Sorrentino
Il regista dice che è un bellissimo documentario, e quindi andava presentato nella categoria dei documentari
Fuocoammare, il documentario di Gianfranco Rosi su Lampedusa, è stato scelto lunedì 26 settembre come candidato italiano al premio Oscar 2017 per il Miglior film in lingua straniera. Lo ha deciso una commissione dell’ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Multimediali) composta da giornalisti, produttori, distributori, dallo scrittore Sandro Veronesi e dal regista Paolo Sorrentino, che nel 2014 ha vinto l’Oscar per il miglior film straniero con La grande bellezza. Sorrentino ha detto però di non essere d’accordo con la scelta finale della commissione di cui faceva parte:
«Fuocoammare è un bellissimo film, ma andava candidato all’Oscar nella categoria dei documentari. Questa scelta è un inutile masochistico depotenziamento del cinema italiano che quest’anno poteva portare agli Oscar due film: un film di finzione che secondo me avrebbe avuto molte chance è Indivisibili di Edoardo De Angelis, mentre Fuocoammare può concorrere e vincere nella categoria dei documentari».
Fuocoammare è il documentario che a febbraio vinse l’Orso d’oro, il premio più importante del Festival del cinema di Berlino. È ambientato a Lampedusa e ne racconta le due principali realtà: quella di chi ci abita (soprattutto pescatori) e quella di chi ci arriva via mare dal Nordafrica, i migranti. È stato scelto tra altri sette candidati e ora saranno alcuni membri dell’Academy (l’associazione che assegna gli Oscar) a decidere se includerlo o no nelle cinque nomination finali. Il film citato da Sorrentino, Indivisibili di Edoardo De Angelis, è ambientato a Napoli e parla di due gemelle siamesi che vivono – e guadagnano piuttosto bene – cantando a matrimoni e feste di vario tipo. Uscirà nei cinema il 29 settembre.