Il quesito del referendum costituzionale
È stato confermato da Renzi: sintetizza il lungo testo della riforma in una domanda relativamente semplice
È stato diffuso il quesito del referendum costituzionale che si terrà in autunno in Italia. Il referendum riguarda varie modifiche alla Costituzione – fra cui la più nota è la riforma del Senato – approvate dal Parlamento in aprile. In realtà il quesito – che corrisponde al titolo della legge – era contenuto nell’ordinanza di ammissione della Corte di Cassazione dello scorso 8 agosto, è stato pubblicato dal comitato per il Sì il 18 settembre e rilanciato giovedì 22 dal presidente del Consiglio Matteo Renzi sul proprio account Twitter. La data del referendum non è ancora stata stabilita, e sarà decisa in un apposito Consiglio dei ministri in programma il 26 settembre. Il lungo testo della riforma – che avevamo riassunto qui – è stato sintetizzato nel titolo e posto nel quesito sotto forma di domanda, che è relativamente semplice: chi vorrà votare a favore della riforma dovrà votare Sì, quelli contrari dovranno votare No.
«Approvate il testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?»
Fra pochi minuti su La7 a "Otto e mezzo" con Lilli Gruber, Marco Travaglio e…la scheda elettorale pic.twitter.com/mOK1vq3nHJ
— Matteo Renzi (@matteorenzi) September 22, 2016
Per questo tipo di referendum non è previsto il quorum: vinceranno i “sì” o i “no” indipendentemente da quante persone andranno a votare. La riforma, se approvata, modificherà in maniera sostanziale il funzionamento dello stato. L’Italia smetterà di essere un paese dove vige il “bicameralismo perfetto”, cioè la parità di ruolo e competenze tra le due camere, saranno modificati i rapporti tra stato e regioni e saranno introdotte tutta un’altra serie di modifiche come quelle sull’elezione del presidente della Repubblica e sull’istituto del referendum. Per via della sua importanza per il paese e per l’impatto che avrà sul futuro del governo e della politica italiana – Renzi ha detto più volte che si ritirerà dalla politica se dovesse essere sconfitto – il referendum da mesi è al centro di un esteso dibattito politico.