Cos’è successo alle colonne sonore?
C'è un motivo se tutti sappiamo fischiettare a memoria la colonna sonora di Star Wars ma non quella di un qualsiasi film della Marvel
Tony Zhou è un regista, montatore e cameraman americano che negli ultimi anni si è fatto notare tra gli appassionati di cinema per “Every Frame a Painting”, un canale YouTube su cui pubblica dei video-saggi sul cinema: ognuno di questi dura circa dieci minuti e spiega teorie e storie di cui prima di vederle uno spettatore normale non sa niente e dieci minuti dopo pensa “wow” e “come avevo fatto a non accorgermene”. “Every Frame a Painting” è seguito da circa 800mila utenti e ha 28 video, molti dei quali sono stati visti almeno un milione di volte. Il più recente è uscito lunedì e parla di colonne sonore, e di come siano molto cambiate – in peggio – negli ultimi anni. Zhou inizia con quattro domande:
Così, senza preavviso, sapresti canticchiarmi la colonna sonora di Star Wars? E quella di James Bond? Quella di Harry Potter? Un’ultima domanda: riesci a canticchiarmi qualcosa che arrivi da un film Marvel?
Le prime tre colonne sonore le canticchiano quasi tutti piuttosto bene. Alla quarta c’è il silenzio.
«Sono il più grande fan di film Marvel che conosco, ma al momento non me ne viene in mente nessuna», dice uno. «Non sapevo nemmeno che avessero un tema musicale ricorrente», dice una ragazza. È una cosa strana, a pensarci bene: soprattutto perché l’universo cinematografico dei film Marvel rappresenta il più grande franchise cinematografico di sempre, più grande di Star Wars, James Bond e Harry Potter.
Zhou spiega che la maggior parte delle musiche dei film Marvel sono solo musiche di sottofondo: non accentuano un’emozione, non accompagnano o predicono in modo rilevante un momento importante (come succede invece in quasi tutti i film horror). Zhou dice anche che in altri casi Marvel usa la musica per accentuare un’emozione ma lo fa in modo prevedibile: se succede qualcosa di triste ci sono suoni acuti, magari violini, e così via. E non sempre è così: certi registi – Tarantino e Scorsese, per dirne due – usano spesso canzoni che sembrano apparentemente cozzare con l’emozione del momento, ottenendo però un ottimo risultato. La musica dei film Marvel non sfida le aspettative del pubblico e Zhou lo dimostra facendo vedere che anche togliendo la musica alcune scene dei film Marvel non cambiano poi di molto. Una scena con Darth Vader sarebbe invece molto diversa, e molto meno potente, senza la musica che spesso accompagna il suo arrivo.
Secondo Zhou negli ultimi 20 anni c’è stato uno «spostamento culturale» e i film Marvel ne sono l’esempio più efficace: «oggi molti registi pensano che la musica non debba farsi notare», e che debba restare in sottofondo. Gran parte della colpa è della “temp music”, una cosa di cui i film Marvel fanno un grande uso: è la “musica” temporanea e provvisoria, quella già esistente, magari perché arriva da un altro film, che si mette come sottofondo di una scena in attesa di trovarne o inciderne una definitiva, che sentirà la gente che andrà al cinema.
La musica provvisoria la sentono invece solo i produttori, i registi e quelli che si occupano di musica e montaggio dei film. Come spiega nel video un compositore di musica per il cinema, a volte capita che i registi finiscano per vedere e rivedere certe scene con la loro musica provvisoria. Ascolto dopo ascolto ci si abituano e ci si affezionano, e la musica temporanea finisce per «attaccarsi al film», diventando quella quasi-definitiva. Il problema è però che quella musica già esiste, qualcuno già l’ha messa in un film e ci sono buone probabilità che – per questioni di diritti – non si possa mettere in un altro. Molti registi chiedono quindi ai compositori di imitare il più possibile quella musica, cambiando solo quello che serve cambiare per far sì che sia diversa da un punto di vista del diritto d’autore.
First, the most famous example of temp music vs. final: Fox Searchlight's TITUS (1999) vs. Warner Bros' 300 (2007) pic.twitter.com/lDelJTe9Pw
— Sounds Like Temp (@SoundsLikeTemp) September 12, 2016
Il punto è che se si “copiasse” la colonna sonora di Star Wars, quella musica sarebbe comunque troppo legata a Star Wars per potersi “attaccare” a un altro film. Molti film – non solo della Marvel – finiscono quindi col copiare il più possibile colonne sonore generiche e anonime. Anche Mad Max: Fury Road – un film di cui quasi ogni critico apprezza quasi ogni cosa – ha fatto la stessa cosa, “copiando” e accelerando un po’ una musica di Captain America: The Winter Soldier, uscito un anno prima. Non si tratta di scelte giuste o sbagliate, spiega Zhou, ma di scelte piatte e insipide al posto di scelte coraggiose, che sono quelle che si fanno ricordare e canticchiare. Nel suo video Zhou lo spiega per bene, con tutti i necessari esempi (e con un bellissimo bonus se avete 13 minuti e fate in tempo ad arrivare in fondo).
Per fare le cose per bene Zhou ha anche messo su YouTube un successivo video, visto più di 200mila volte, pieno di esempi di musiche temporanee tratte da un film che dopo piccole e a volte quasi impercettibili modifiche sono diventate musiche definitive di altri. C’è anche un account Twitter su cui Zhou sta aggiungendo altri esempi. Il suo canale YouTube è invece qui.