Samsung limiterà la carica dei Galaxy Note 7, per evitare che esplodano
I modelli difettosi da sostituire riceveranno intanto un aggiornamento per caricare la batteria solo fino al 60 per cento
Samsung sta lavorando a un aggiornamento per fare in modo che i suoi Galaxy Note 7 si ricarichino solo fino al 60 per cento, evitando che le loro batterie difettose possano surriscaldarsi ed esplodere. Per motivi di sicurezza, infatti, meno di due settimane fa l’azienda ha disposto la sospensione delle vendite del suo smartphone, annunciando inoltre una campagna di richiamo in tutto il mondo per sostituire i modelli difettosi. Negli ultimi giorni di agosto erano iniziate a circolare numerose segnalazioni su incendi in automobili, garage, camere d’albergo e appartamenti causati dai Galaxy Note 7: inizialmente si era parlato di 35 casi in tutto il mondo, ma in seguito ci sono state altre decine di segnalazioni, seppure non sempre facili da verificare.
La notizia dell’aggiornamento per limitare la ricarica dei Galaxy Note 7 è stata diffusa da Samsung sulla prima pagina del Seoul Shinmun, uno dei giornali più letti nella Corea del Sud, paese dove l’azienda ha la propria sede principale. Non sono stati diffusi molti altri dettagli: l’aggiornamento sarà disponibile a partire dal prossimo 20 settembre ed è stato studiato per chi non vuole riconsegnare il proprio smartphone difettoso, o progetta di non farlo sostituire subito e continuare a utilizzarlo nel frattempo. Non è ancora chiaro se l’aggiornamento sarà obbligatorio e nemmeno se sarà diffuso all’estero, negli altri paesi in cui il Galaxy Note 7 era già stato messo in vendita. Secondo l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, Samsung ha avviato i contatti con diversi operatori all’estero per diffondere l’aggiornamento che limita la ricarica della batteria ai loro clienti.
Nel frattempo Samsung è anche impegnata nella produzione di nuovi Galaxy Note 7 senza il difetto che ha portato alle esplosioni della batteria. Salvo imprevisti, Samsung inizierà la campagna di sostituzione a partire dal prossimo 19 settembre, ma saranno necessarie settimane prima di risolvere il problema, considerato che il richiamo interessa circa 2,5 milioni di smartphone. L’invito per i suoi clienti resta quello di non usare i Galaxy Note 7 difettosi e di riconsegnarli il prima possibile, per la loro sostituzione.
Samsung ha ricevuto diverse critiche non solo per avere messo in vendita uno smartphone potenzialmente pericoloso, ma anche per come sta gestendo la campagna di richiamo. I proprietari di Galaxy Note 7 in Corea del Sud, per esempio, sono invitati ad andare una prima volta nel negozio dove hanno acquistato il telefono o in un centro assistenza Samsung per avere un telefono diverso dai Galaxy Note 7 come soluzione temporanea, poi di tornare una seconda volta per recuperare un nuovo Galaxy Note 7 non appena consegnato dal produttore. Probabilmente anche per questo motivo Samsung ha deciso di limitare la carica dei modelli già venduti, in modo da avere più tempo per gestire le sostituzioni. Per scusarsi del lavoro aggiuntivo per i negozianti, Samsung ha inviato un paio di pizze in alcuni negozi e centri di assistenza.
In un rapporto preliminare fornito all’Agenzia per gli la tecnologia e gli standard (KATS) della Corea del Sud, Samsung spiega che la causa del surriscaldamento e delle esplosioni dei Galaxy Note 7 è dovuta a un errore nella produzione delle batterie, nelle quali è stata esercitata una pressione eccessiva su alcune celle, portando a contatti elettrici che tendono a scaldarsi oltre i limiti di tolleranza durante i cicli di ricarica. Samsung scrive che saranno comunque necessarie ulteriori indagini per comprendere meglio le cause del problema.
In Italia non sono stati venduti molti Galaxy Note 7, perché il giorno dell’inizio delle vendite è coinciso con la sospensione su scala globale disposta da Samsung. L’azienda ha preparato una pagina con qualche informazione per i clienti italiani: sono invitati a “spegnere il dispositivo” e a “tornare a utilizzare lo smartphone precedente fino a che non verrà effettuata l’operazione di sostituzione”. Per ulteriori informazioni i clienti sono stati invitati a mettersi in contatto con l’assistenza di Samsung al numero 800.025.520. Le prime sostituzioni saranno effettuate a partire dal prossimo 19 settembre, i telefoni senza difetti saranno contrassegnati.
La campagna di richiamo sta costando centinaia di milioni di euro a Samsung, il cui titolo ha inoltre perso in borsa circa il 10 per cento da inizio settembre, quando sono circolate le prime notizie sulle esplosioni della batteria. Samsung deve anche fare i conti con un enorme danno di immagine. Diverse autorità governative hanno pubblicato avvisi, in alcuni casi perentori, in cui invitano a non usare i Galaxy Note 7, comprese le autorità per la sicurezza del volo. Anche alcune compagnie aeree dicono esplicitamente ai passeggeri di non portare a bordo gli smartphone interessati dal richiamo.
Le prime stime degli analisti parlano di un danno economico di almeno 1 miliardo di dollari per i conti di Samsung, ma è ancora presto per farsi un’idea precisa delle conseguenze per l’azienda. Il nuovo Galaxy Note 7 aveva ricevuto recensioni molto positive ad agosto ed era considerato tra i principali concorrenti degli iPhone 7, presentati da Apple la settimana scorsa. Samsung confidava di vendere il suo nuovo smartphone soprattutto nella stagione degli acquisti natalizi, di solito la più redditizia, ma il problema alla batteria potrebbe ridurre drasticamente l’interesse nel Galaxy Note 7. Secondo gli osservatori, nei prossimi giorni Samsung dovrà mantenere la massima trasparenza e condurre una campagna di richiamo scrupolosa, e attenta alle necessità dei suoi clienti, per recuperare la fiducia persa nelle ultime settimane.