• Mondo
  • Lunedì 12 settembre 2016

In Croazia hanno vinto i conservatori

Hanno superato a sorpresa i socialdemocratici di Zoran Milanović, ma per governare dovranno fare un'alleanza con altri partiti

di Jasmina Kuzmanovic – Bloomberg

Il capo di HDZ Andrej Plenkovic in attesa dei risultati elettorali nella sede del suo partito a Zagabria, l'11 settembre 2016 (STRINGER/AFP/Getty Images)
Il capo di HDZ Andrej Plenkovic in attesa dei risultati elettorali nella sede del suo partito a Zagabria, l'11 settembre 2016 (STRINGER/AFP/Getty Images)

L’Unione democratica croata (HDZ), il principale partito conservatore della Croazia, ha vinto a sorpresa le elezioni anticipate che si sono tenute domenica: la vittoria dell’HDZ potrebbe significare la fine dello stallo politico che per mesi ha bloccato i tentativi di ripresa economica del più giovane membro dell’Unione Europea. HDZ ha ottenuto 61 seggi dei 151 totali, stando a quanto detto lunedì dalla rete televisiva croata Nova TV, che ha fatto riferimento ai dati diffusi della commissione elettorale nazionale a spoglio finito. I socialdemocatici dell’ex primo ministro Zoran Milanović, che i sondaggi davano in vantaggio prima del voto, hanno ottenuto 54 seggi. Il partito Most, la cui coalizione con HDZ si era sfaldata a giugno dopo nemmeno sei mesi di governo, ne ha ottenuti 13. «Probabilmente HDZ formerà un nuovo governo con Most», ha detto Timothy Ash, analista della Nomura International Plc: «È forse il miglior risultato che poteva uscire da queste elezioni. E se Zdravko Marić di HDZ manterrà l’incarico di ministro delle Finanze, i mercati ne saranno molto contenti».

Lunedì pomeriggio HDZ terrà un’assemblea di partito per concordare come muoversi sulle trattative con gli altri partiti. La vittoria di HDZ potrebbe sbloccare lo stallo politico in Croazia, in cui né HDZ né i Socialdemocratici – che si sono sempre alternati al governo del paese dalla violenta dissoluzione dell’ex Jugoslavia nel 1991 – sono stati in grado di garantire una maggioranza parlamentare stabile. Per poterlo fare oggi, HDZ deve ottenere nuovamente il sostegno di Most, una cosa potenzialmente complicata dopo la caduta dell’ultimo governo formato dai due partiti. L’ultima crisi di governo aveva causato la sospensione in Parlamento di oltre 60 disegni di legge finalizzati a ridurre la spesa pubblica e la disoccupazione, e aveva anche fatto saltare i piani di rinnovamento dell’economia croata (in recessione significativa dal 2008 al 2014). La crescita economica annuale del 2,8 per cento registrata nel secondo trimestre 2016 ha fatto riguadagnare un po’ di terreno al paese, e HDZ, guidato dall’esperto diplomatico Andrej Plenkovic, ha promesso di abbassare le tasse sul reddito e l’IVA, e di ridurre il debito pubblico croato, arrivato all’87 per cento del PIL. Stando ai dati messi insieme da Bloomberg, il rendimento degli eurobond croati in scadenza nel 2025 è salito di due punti base, arrivando al 2,8 per cento alle 10.26 di lunedì.

debito-croazia

La presidente croata Kolinda Grabar-Kitarović incontrerà i partiti nei prossimi giorni, dopo l’ufficializzazione dei risultati elettorali. Il membro di HDZ Gordan Jandrokovic ha detto che il suo partito ha un sostegno sufficiente per formare un governo con Most e partiti più piccoli, come quelli che rappresentano alcune minoranze, a cui sono assegnati in automatico otto seggi e che spesso si alleano con qualsiasi partito sia al governo. «Il nostro compito è aumentare la stabilità delle istituzioni croate, perché senza stabilità non c’è crescita economica», ha detto Plenkovic ad alcuni giornalisti a Zagabria.

Most ha detto chiaramente che non sarà un alleato facile da convincere: il capo del partito, lo psichiatra di 36 anni Božo Petrov, ha dato ai due principali partiti cinque giorni per soddisfare le sue richieste. Most ha promesso di combattere gli sprechi e la corruzione e di diminuire gli interventi dello stato; ha anche detto di voler esercitare un maggiore controllo sulla Banca centrale croata, una mossa che secondo la Banca centrale europea potrebbe danneggiare l’indipendenza dell’organo. «Non siamo obbligati ad amarci, ma lo stato dovrebbe essere sopra ogni cosa», ha detto Petrov ai giornalisti. «Chi accetta le nostre condizioni può contare sul nostro sostegno». Milanović, il capo dei Socialdemocratici, ha detto che il suo partito è pronto a lavorare con gli altri otto gruppi che hanno superato lo sbarramento per entrare in Parlamento. Vesna Pusić, un importante membro del Partito Popolare Croato, che fa parte del blocco elettorale di Milanović, ha escluso un’alleanza con Most.

Zrinka Živković-Matijević, economista capo di Raiffeisenbank in Croazia, ha detto che se HDZ e Most faranno una coalizione potrebbero provare a ridurre il deficit pubblico croato – che stando a quanto riportato da Marić quest’anno sarà inferiore al 2,6 per cento del PIL previsto – e risollevare la valutazione del credito croato che nel 2012 era stato declassato a livello “spazzatura”: «Dalla prospettiva dei mercati, sembra essere il miglior risultato possibile».

© 2016 – Bloomberg