Che succede a Serena Williams?
La tennista più forte di sempre è fuori dalla finale degli US Open per il secondo anno di fila e ha perso il primo posto nel ranking mondiale
Alle 22 di questa sera si giocherà la finale del singolare femminile degli US Open, il più importante torneo di tennis degli Stati Uniti, che si svolge nel complesso di Flushing Meadows, nel Queens. La giocheranno la ceca Karolina Pliskova e la tedesca Angelique Kerber, che a prescindere dal suo risultato diventerà la nuova numero uno della classifica WTA, il ranking mondiale delle tenniste. Un po’ a sorpresa non ci sarà Serena Williams, la tennista più forte di sempre, che in semifinale è stata battuta da Pliskova e che a causa della sconfitta ha perso il primo posto nella classifica WTA. Il suo posto verrà preso proprio da Kerber, dopo che Williams era riuscita a rimanere in testa per 186 settimane (cioè dal febbraio 2013). Comprensibilmente, i giornalisti e gli esperti di tennis abituati a vedere vincere quasi sempre Williams, stanno parlando di fine-di-un’-era.
Cos’è successo
Vincendo la sua semifinale Williams sarebbe diventata la tennista con più settimane consecutive al primo posto classifica WTA: invece è rimasta a pari merito con la tedesca Steffi Graf, fortissima negli anni Ottanta e Novanta. Vincendo la semifinale e poi la finale Williams avrebbe anche vinto il 23esimo torneo del Grande Slam (i quattro tornei annuali più importanti del tennis). Anche in questo caso Williams rimarrà a pari merito – almeno nel tennis moderno – con Graf, che vinse 22 tornei del Grande Slam. Insomma, l’eliminazione dello US Open è stata effettivamente un brutto colpo.
È probabile che nei prossimi mesi Williams possa vincere almeno un altro importante torneo del Grande Slam ed è allo stesso modo probabile che tornerà al primo posto della classifica WTA, ma è invece praticamente impossibile che possa battere il record delle 186 settimane consecutive al primo posto: Williams compirà 35 anni a fine settembre e soprattutto negli ultimi mesi ha spesso avuto problemi fisici di vario tipo. È di certo presto per dire che Williams non è più la più forte – come ha scritto il New York Times: «Quando è al meglio, Williams può ancora essere irresistibile, come ha dimostrato vincendo a luglio a Wimbledon» – ma molti esperti di tennis stanno iniziando a chiedersi per quanto continuerà a esserlo. Il fatto è anche che Williams ha abituato tutti molto bene: vincere Wimbledon non è affatto cosa da poco, ma come ha detto il suo allenatore Patrick Mouratoglou: «Questo non è stato un buon anno. [Ha vinto] solo uno Slam. Per Serena non è di certo abbastanza».
Altri segnali
Quella allo US Open è stata l’ultima di una serie di altre sconfitte, piccole ma significative.
Dopo aver vinto Wimbledon, Williams è per esempio stata eliminata dal torneo olimpico di Rio de Janeiro, perdendo al terzo turno contro Elina Svitolina, che è forte ma non fortissima (ora è 19esima nel ranking WTA). Durante le Olimpiadi, Williams ha sempre giocato piuttosto male, ed era evidente che faceva molta fatica a causa di un problema alla spalla. Anche dopo la sconfitta contro Pliskova (che ha 24 anni ed è 11esima nel ranking WTA) si è parlato di un possibile problema fisico per Williams, questa volta al ginocchio sinistro. Alla fine della partita Williams ha detto:
È andata come è andata, non ho rimpianti, la Pliskova ha giocato molto bene, magari avrei potuto avere una chance se lei non fosse stata in forma. Io non ero al cento per cento ma la mia avversaria ha meritato di vincere. Le cose non sono andate bene, ho fatto tanti errori e non ho giocato come al solito. Non sono riuscita a muovermi come avrei voluto, quando sei infortunata pensi ad altro in campo.
È il secondo anno consecutivo in cui Williams esce alle semifinali degli US Open, il torneo in cui “gioca in casa”. L’anno scorso fu sconfitta da Roberta Vinci, che poi perse la finale italiana contro Flavia Pennetta. Secondo altri esperti, oltre a un problema di età e di fisico che inizia ad avere qualche acciacco, le sconfitte di Williams sono anche causate dalla pressione che sente in certe occasioni. Come ha spiegato FiveThirtyEight, sono anni che Williams parte sempre da favorita e di conseguenza ogni sua sconfitta viene sempre percepita come una sorpresa, uno choc, una cosa contro ogni pronostico. È probabile che Williams si sia abituata a essere la favorita e vincere quasi sempre. Potrebbe invece avere qualche difficoltà in più proprio quando si tratta di battere record storici del tennis (di solito fatti da Graf) e non solo l’ennesima avversaria. Vincendo gli US Open del 2015 Williams sarebbe infatti diventata la prima tennista dopo Graf a vincere nello stesso anno tutti i tornei del Grande Slam.
E adesso?
Le sconfitte di Williams sembrano però essere dovute a problemi fisici, più che di testa. Secondo il New York Times la prova starebbe nel fatto che negli ultimi mesi Williams ha perso soprattutto contro atleti molto giovani: la 22enne Garbiñe Muguruza al Roland Garros, la 21enne Svitolina alle Olimpiadi e la 24enne Pliskova agli US Open. Non sono tenniste in grado di metterla in difficoltà con la qualità del loro gioco, ma che – specie se Williams non è al cento per cento – possono batterla grazie all’intensità del loro tennis. Nel 2015, dopo la sconfitta contro Vinci, Williams si fermò qualche settimana per far passare i suoi problemi fisici (e il fatto che restò comunque prima nel ranking dice molto su quanta distanza ci fosse dalla seconda in classifica). C’è da vedere se deciderà di fare la stessa cosa anche quest’anno, scegliendo di puntare soprattutto al prossimo torneo del Grande Slam: gli Australian Open, che saranno nel gennaio 2017.