Renzi vuole togliere le slot machine dalle tabaccherie
L'ha detto a un'intervista a "Vita", ma la posizione ufficiale del governo è diversa e meno impegnativa
Martedì 6 settembre il Corriere della Sera ha pubblicato in anteprima un brano di un’intervista del presidente del Consiglio Matteo Renzi alla rivista Vita. Nell’intervista Renzi spiega che il governo non finanzierà le spese di ricostruzione per il terremoto nel Centro Italia aumentando il costo della benzina o “allargando le maglie” sulle slot machine e il gioco d’azzardo (un settore di recente diventato molto ricco, che nel 2015 ha garantito al governo 8,7 miliardi di euro di entrate, e che in passato è stato spesso usato dai governi per ottenere facilmente qualche soldo in più). Anzi, spiega Renzi:
«Stiamo per mettere a punto una misura per togliere le slot da tabaccherie ed esercizi commerciali»
Il Corriere della Sera però fa notare che nel documento presentato dal ministero dell’Economia al tavolo della Conferenza Stato-Regioni sul gioco d’azzardo la posizione del governo è un po’ diversa: prevede l’eliminazione della «offerta di gioco» in ristoranti, esercizi commerciali e alberghi, ma solamente una «significativa riduzione» delle awp [cioè le slot machine di nuova generazione] in bar e tabaccherie.
A tal fine il governo propone di: eliminare l’offerta di gioco dai c.d. esercizi generalisti secondari (alberghi, esercizi commerciali, edicole, ristoranti, stabilimenti balneari, rifugi alpini, e altri); operare una significativa riduzione di awp nei pubblici servizi (bar) e nelle rivendite di tabacchi; innalzare il livello dei punti gioco introducendo una certificazione di doppio livello (classe A e classe B) ed un rigoroso sistema di controlli
In Italia esiste da tempo un problema con le slot machine, che sono diffusissime – nel 2014 erano 414mila, una ogni 143 abitanti – usatissime e garantiscono allo stato un’importante fonte di entrate. Nell’ultima legge di stabilità il governo ha stabilito che le slot machine vengano ridotte almeno del 30 per cento nel giro di quattro anni, fino al 2019. In realtà, in una circolare di fine dicembre del 2015, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha stabilito che il taglio partirà solo dal 2017 e che il numero di slot machine da prendere in considerazione non è quello di luglio 2015 – come previsto dalla legge di stabilità – ma di dicembre 2015. A luglio 2015 le slot machine erano circa 378mila, mentre a dicembre sono diventate 418mila: in questo modo, anziché diminuire, sono aumentate di circa il 10 per cento in pochi mesi.