Si discute del confine tra Francia e Regno Unito
Alcuni politici francesi vogliono mettere in discussione il trattato di Le Touquet, anche quelli che l'hanno firmato come Sarkozy, per via dei migranti a Calais
Il presidente della regione francese Nord-Pas-de-Calais-Picardie, Xavier Bertrand, ha proposto di cancellare il trattato bilaterale di Le Touquet tra Francia e Regno Unito che stabilisce che le forze dell’ordine di entrambi i paesi possano effettuare controlli frontalieri sia a Calais, sul lato francese del Canale della Manica, sia a Dover, sul lato inglese. È un trattato che ha un peso importante nella gestione del grande campo per migranti di Calais, la cosiddetta “giungla di Calais”, dove oggi vivono quasi 10mila persone, tra cui moltissimi richiedenti asilo.
Durante la campagna in favore della permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea prima del referendum del 23 giugno, l’allora primo ministro David Cameron aveva parlato dell’eventualità che il trattato di Le Touquet fosse messo in discussione in caso di vittoria del “Leave“. Oggi la proposta di Bertrand è appoggiata sia dall’ex presidente francese Nicolas Sarkozy sia dall’ex primo ministro Alain Juppé, i due principali candidati alle primarie del partito di centrodestra Les Républicains (LR) in vista delle elezioni presidenziali del 2017, e i giornali inglesi hanno parlato della possibilità che in futuro si crei un campo come quello di Calais anche a Dover.
Una vista aerea del campo profughi di Calais, il 24 agosto 2016 (AP Photo/Michel Spingler)
L’Economist spiega che ci sono due ragioni per cui il trattato di Le Touquet è stato messo in discussione. La prima è che Les Républicains, di cui fa parte anche Xavier Bertrand, stanno cercando di riguadagnare consensi dal partito di estrema destra di Marine Le Pen, il Front National (FN), in tempo per le elezioni presidenziali che si terranno nel maggio 2017. Il Front National, che è un partito nazionalista e anti-immigrazione, è particolarmente forte nel nord della Francia (come ha dimostrato il primo turno delle ultime elezioni regionali). Molte persone che vivono in quella parte della Francia ritengono che il trattato di Le Touquet sia più vantaggioso per i britannici che per i francesi e abbia aggravato la situazione del campo di Calais – dato che permette al Regno Unito di controllare chi dalla Francia arriva in Inghilterra sul suolo francese, ma di fatto non ha una funzione speculare perché non c’è un flusso di migranti nel verso opposto – e per questo Le Pen dice da anni che vorrebbe fosse abolito. Les Républicains si stanno allineando a questa posizione in vista delle primarie e delle elezioni di maggio, nonostante sia stato lo stesso Sarkozy a firmare il trattato nel febbraio 2003, quando ricopriva la carica di primo ministro durante il secondo mandato presidenziale di Jacques Chirac.
La seconda ragione per cui si riparla del trattato di Le Touquet è che il governo francese è sempre più preoccupato per la situazione nel campo di Calais, parzialmente sgomberato tra febbraio e marzo 2016. I migranti che ci vivono, anche per alcuni mesi, dormono per lo più in baracche, tende e sistemazioni precarie, senza accesso costante a servizi igienici e facendo affidamento sull’aiuto dei molti gruppi di volontari che operano nella zona per cibo, vestiti e aiuto legale. Spesso ci sono dei migranti che cercano di attraversare la Manica ed entrare nel Regno Unito salendo di nascosto sui tir che si dirigono al porto o alla stazione del Tunnel della Manica, col rischio di morire o essere gravemente feriti. Nel corso degli anni – il campo esiste dalla fine degli anni Novanta, quando a seguito della guerra in Kosovo molte persone cercarono di raggiungere il Regno Unito – decine di persone sono morte perché si erano aggrappate sotto i camion.
La scorsa settimana il ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve, ha promesso di migliorare la sicurezza all’imbocco del Tunnel della Manica per contrastare in modo più efficace la criminalità organizzata che organizza il trasporto illegale di migranti dalla Francia al Regno Unito, e per accelerare le procedure di trasferimento delle persone le cui richieste di asilo sono state rifiutate.
L’Economist spiega però che il trattato di Le Touquet favorisce anche la Francia, dato che le assicura fondi, aiuto con le operazioni di sicurezza e collaborazione da parte dell’intelligence britannica. Inoltre, senza il trattato di Le Touquet, il Regno Unito forse dovrebbe mettere in piedi un proprio centro dove registrare le richieste di asilo – come suggerito da Xavier Bertrand – e questo potrebbe avere come effetto collaterale che molte più persone andrebbero a Calais pensando di poter arrivare in Inghilterra più facilmente. Quindi, secondo l’Economist, in questo scenario il campo di Calais finirebbe per essere ancora più affollato di quanto non sia adesso.
Negli ultimi giorni i quotidiani italiani e internazionali sono tornati a occuparsi del flusso di migrazione dal Nord Africa, in particolare dalla Libia, e dal Medio Oriente verso le coste europee: c’è stato un nuovo picco di arrivi – o meglio, di salvataggi al largo del Nord Africa – nei pressi delle coste italiane. Alcuni paesi dell’Europa dell’est continuano a rifiutare di accogliere i migranti e la Francia sta anche cercando un modo per limitare l’arrivo di persone dal confine italiano di Ventimiglia. In questi giorni gli abitanti di Calais stanno chiedendo di nuovo lo sgombero del campo profughi: autotrasportatori, agricoltori e commercianti hanno minacciato di bloccare il porto di Calais se le loro richieste non saranno ascoltate. Per oggi il più grande sindacato degli autotrasportatori francesi, la Fédération Nationale des Transports Routiers (FNTR), ha organizzato una protesta; vogliono attirare l’attenzione sul fatto che agli autotrasportatori che attraversano il Tunnel della Manica capita di essere aggrediti dai migranti che cercano di salire sui loro camion e per questa ragione molti si rifiutano di percorrere quella tratta.