Si farà una nuova campagna sul “Fertility Day”, dice Lorenzin
Il ministro della Salute ha spiegato che l'obiettivo era «provocare una riflessione» e che è inutile fare asili se «non abbiamo i bambini da metterci dentro»
Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha parlato della campagna in vista del cosiddetto “Fertility Day”, previsto per il 22 settembre. Negli ultimi giorni la campagna – che in sintesi invita a fare figli il prima possibile – è stata molto presa in giro e criticata, perché considerata inopportuna, obsoleta e anche offensiva; lo stesso presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha detto che non ne sapeva niente. Lorenzin è stata intervistata da Sky TG24 e ha detto che l’intento della campagna per il “Fertility Day” non era offendere ma «provocare una riflessione». Lorenzin ha spiegato che non si trattava di «un invito alla gravidanza» ma solo di «un invito alla consapevolezza sulla propria fertilità» e ha poi aggiunto: «Tra l’altro puoi farmi gli asili, ma se poi sei sterile e non riesci ad avere figli non abbiamo i bambini da metterci dentro». Lorenzin ha aggiunto: «Un ministro della Salute non si può occupare del problema sociale, lo fa emergere […], qui parliamo di quello che si può fare, il tema sanitario». Ha poi spiegato che ci sarà un cambiamento nel modo in cui sarà fatta la comunicazione relativa al “Fertility Day”.
Nessuno qui è innamorato di un messaggio di comunicazione, il messaggio deve arrivare corretto. Quindi se ci sono delle immagini che sono state vissute come un’offesa penso che nessuno in questo ministero abbia questo desiderio, ho già dato mandato di poterle rimodulare […] perché a noi non interessa offendere, interessa però provocare una riflessione.
Poco dopo le 20 dell’1 settembre Lorenzin ha anche scritto un tweet sulla questione:
La campagna non è piaciuta? Ne facciamo una nuova. #fertilityday è più di due cartoline, è prevenzione, è la #salute degli italiani.
— Beatrice Lorenzin (@BeaLorenzin) September 1, 2016