Facebook ha altri problemi con i Trending Topics
La sezione in inglese che sceglie le notizie più discusse, già piuttosto discussa, è stata affidata a un algoritmo e in tre giorni ha già fatto dei guai
Venerdì 26 agosto Facebook ha annunciato che la sua sezione dedicata alle notizie più popolari, che si chiama “Trending Topics” ed è disponibile solo in alcuni paesi del mondo (non in Italia), sarebbe stata gestita sempre di più da un algoritmo invece che da una squadra di giornalisti, come succedeva in precedenza. Nei giorni immediatamente successivi all’annuncio, l’algoritmo ha già fatto dei guai: ha selezionato notizie false e ne ha scelte alcune di qualità piuttosto scadente, attirando critiche e perplessità.
La sezione “Trending Topics” è da qualche mese uno dei principali grattacapi di Facebook: fu introdotta da Facebook nel gennaio del 2014 ed è disponibile solo in inglese e solo in alcuni paesi. Consiste in un elenco di notizie presentate come quelle più discusse in rete, e accompagnate da un riassunto di tre righe e da un’immagine o da un video. Per ogni notizia della sezione Trending, Facebook seleziona un post, spesso di un sito di news. Per i primi anni la sezione è stata gestita da un gruppo di “news curator”, giornalisti assunti da Facebook per selezionare le notizie e riassumerle nelle tre righe di descrizione. Recentemente Facebook ha licenziato 18 delle persone che lavoravano per la sezione Trending, ha scritto Quartz, per rendere completamente automatizzata la selezione delle notizie. Secondo Quartz sono rimasti solo alcuni ingegneri che controllano che le notizie che finiscono nella sezione siano effettivamente rilevanti.
Nel primo weekend gestito dall’algoritmo, nella sezione Trending è finito un video di un cane che rivede il proprio padrone dopo molti anni – non esattamente una notizia – proveniente da un sito di video virali che nel titolo diceva qualcosa come “dovete vedere questo video”. A peggiorare le cose, il titolo scelto da Facebook presentava il video parlando di Watch Dogs 2, un videogioco di prossima uscita. Lunedì invece è successa una cosa più seria: la notizia al primo posto scelta dall’algoritmo riguardava la giornalista di Fox News Megyn Kelly, diventata famosa in tutto il mondo la scorsa estate per aver fatto arrabbiare il candidato Repubblicano alla presidenza Donald Trump durante un dibattito. Nella notizia, che proveniva da un sito di orientamento libertario chiamato End the Fed, Kelly era descritta come una “traditrice” che sostiene la candidata Democratica Hillary Clinton. L’articolo parlava di una denuncia fatta da Fox News, che stava allontanando Kelly dalla rete: la notizia era però completamente inventata. Ciononostante è rimasta in cima alla sezione Trending per diverse ore.
https://twitter.com/kyletblaine/status/770078183211294720
Facebook ha spiegato che la notizia su Kelly era diventata molto popolare tra le pagine di destra, arrivando a soddisfare i requisiti necessari per entrare nella sezione Trending. A quel punto una persona non molto esperta di notizie di politica ha scelto di inserire il post in cima alla sezione, finché qualcun altro si è accorto dell’errore e l’ha rimossa. Justin Osofsky, vice presidente delle operazioni a Facebook, ha chiesto scusa e ha ribadito l’impegno di Facebook a non dare spazio alle notizie false.
Lo scorso maggio il sito Gizmodo aveva pubblicato una serie di articoli, che erano stati molto ripresi, che avevano rivelato che le condizioni di lavoro dei “news curator” erano pessime e che – secondo le testimonianze di alcune persone che avevano lavorato alla sezione – le notizie provenienti da fonti di destra venivano spesso censurate. Dagli articoli di Gizmodo era emerso che ai “news curator” era concessa molta autonomia nella selezione delle notizie da inserire nella sezione Trending: potevano non essere sempre le più discusse, ma anche quelle che sembravano loro rilevanti. Una delle poche indicazioni era privilegiare i media più importanti e affidabili, dalla CNN al New York Times al Washington Post.
Facebook aveva risposto negando tutte le accuse, ma aveva comunque deciso di eliminare il più possibile la componente umana dalla sezione Trending. La versione ufficiale della società era che era necessario ridurre l’intervento dei giornalisti per rendere possibile l’espansione del servizio in altri paesi, cosa che sarebbe stata complicata se per ogni lingua Facebook avesse dovuto assumere una squadra di giornalisti.
Gli incidenti avvenuti nei primi tre giorni del nuovo sistema basato interamente sull’algoritmo, però, hanno dimostrato secondo diversi osservatori che il giudizio di una persona competente in fatto di notizie e giornalismo era fondamentale. Soprattutto perché Facebook è una delle principali fonti di informazione per moltissime persone, e il suo piano in pratica è diventare internet, ossia offrire agli utenti la possibilità di fare sul proprio sito la maggior parte delle cose che fanno su internet, da leggere le notizie a parlare con gli amici. Sul sito The Verge Nick Satt ha suggerito che probabilmente per Facebook la soluzione migliore è eliminare completamente la sezione Trending, che ha già causato sufficienti problemi. Oppure introdurre un sistema che chiede agli utenti di selezionare le fonti dalle quali desiderano ricevere notizie, e scegliere solo tra i post di quelle pagine.