È così che si legge
«Si faceva chiamare Pélagie Nakašidze, forse addirittura principessa Nakašidze, sebbene non sia mai stato appurato se il principe l’avesse sposata prima di morire. Comunque tutti i documenti erano andati persi e nessuno poteva sapere, né cercava di sapere, come si chiamasse davvero, che età avesse davvero, se fosse la vedova o soltanto l’ex amante di un principe del Dagestan: a questo tipo di racconti ci si crede o non ci si crede, ma non li si verifica».
Emmanuel Carrère, La vita come un romanzo russo (Un roman russe, 2007), pubblicato in Italia da Einaudi (2009) nella traduzione di Margherita Botto