La situazione dopo il terremoto
Ci sono stati almeno 250 morti e si continua a scavare tra le macerie, in serata il Consiglio dei ministri ha deciso di stanziare da subito 50 milioni di euro
Il terremoto in Centro Italia di mercoledì 24 agosto ha causato la morte di almeno 250 persone, secondo l’ultimo bilancio provvisorio comunicato dalla Protezione Civile. Il numero è cambiato diverse volte nel corso della giornata, man mano che le squadre di soccorso hanno proseguito le loro ricerche tra le macerie degli edifici crollati, soprattutto ad Amatrice e Accumoli, nel Lazio, e a Pescara del Tronto, nelle Marche. Le tre città sono i centri dove si sono verificati la maggior parte dei crolli e dove è morto il maggior numero di persone. La Protezione Civile stima che negli ospedali siano al momento ricoverate circa 365 persone, alcune delle quali rimaste ferite in modo grave. Il numero dei dispersi continua a essere imprecisato, e non è chiaro per quanto proseguiranno le ricerche delle persone di cui non si sono più avute notizie.
Poco prima delle 21 è finito il Consiglio dei ministri in cui si è parlato anche del terremoto, e il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha iniziato una conferenza stampa in cui ha confermato che il governo ha deliberato lo stato d’urgenza per le aree colpite dal terremoto e stanzierà subito 50 milioni di euro per il dopo-terremoto (sono solo una parte dei 234 che si prevede saranno stanziati). Renzi ha anche spiegato che il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan firmerà a breve un decreto ministeriale per bloccare il pagamento delle tasse per chi vive in quelle zone. Renzi ha parlato di due grandi priorità – prevenzione e ricostruzione – e ha detto che «se quello che andava fatto non è stato fatto in 70 anni non sarà fatto in 7 mesi», ma ci sarà comunque un «cambio di mentalità» nell’affrontare il problema.
Nella giornata di oggi centinaia di soccorritori, tra vigili del fuoco, personale delle forze dell’ordine e volontari, hanno continuato a lavorare tra le macerie nella speranza di trovare e mettere in salvo ancora qualcuno. Le operazioni hanno subito un rallentamento nelle prime ore del pomeriggio, a causa di una nuova scossa piuttosto intensa nella zona di Amatrice e di magnitudo 4.3. Il nuovo terremoto ha fatto crollare parti di edifici già pericolanti, ma non ha causato feriti tra chi stava lavorando nelle vie della città. Per precauzione il palazzetto dello sport, usato come magazzino e centro di distribuzione di beni di prima necessità, è stato sgomberato e sono state avviate nuove verifiche su alcuni palazzi per il timore di nuovi crolli. Nel pomeriggio ad Amatrice c’è anche stato il primo arresto per sciacallaggio: è un pregiudicato di 45, fermato dai carabinieri mentre cercava di aprire la porta di una casa con un cacciavite.
Le ricerche ad Amatrice si sono concentrate in 5 diversi punti del paese e hanno portato al ritrovamento di almeno tre corpi, hanno spiegato i vigili del fuoco. Non è stato stabilito un limite temporale per le ricerche, anche perché non è comunque escluso di trovare ancora qualcuno in vita, come avvenne dopo il terremoto a L’Aquila nel 2009: una persona fu recuperata dalle macerie a 72 ore dalla scossa.
Intanto, centinaia di sfollati sono ospitati nei campi allestiti dalla Protezione Civile per accogliere le persone che non possono tornare nelle loro case, perché rimaste danneggiate e rese inagibili dal terremoto.
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