Pescara del Tronto dopo il terremoto
La situazione nella frazione di Arquata del Tronto semi-distrutta e in cui i soccorsi sono più difficili
Pescara del Tronto è – insieme ad Accumoli a Amatrice – uno dei comuni in cui il terremoto delle prime ore del 24 agosto ha avuto le conseguenze peggiori. Pescara del Tronto è una frazione di Arquata del Tronto, un comune con circa 1.300 residenti che si trova nel punto in cui le Marche confinano con Lazio, Umbria e Abruzzo. Pescara del Tronto e Arquata del Tronto sono distanti tra loro circa quattro chilometri: prima del terremoto per andare da un posto all’altro ci si mettevano un po’ meno di 10 minuti di macchina.
Pescara del Tronto si trova a ovest di Arquata del Tronto, verso il confine con il Lazio, a un’altitudine di circa 740 metri. In base ai dati del più recente censimento, ha circa 130 abitanti. Si pensa però che al momento del terremoto ci fossero più persone in paese, magari perché vivono altrove nel resto dell’anno ma ritornano in estate. Mercoledì pomeriggio la presidente della Camera, Laura Boldrini, originaria delle Marche, ha visitato Pescara del Tronto e ha detto: «Non c’è più nulla, sembra un bombardamento». Parlando della situazione in paese, uno dei soccorritori della Protezione Civile delle Marche ha detto all’ANSA: «Qui è molto peggio dell’Aquila, non ho mai visto una distruzione come questa».
Le immagini dall’alto di Pescara del Tronto fanno vedere che è stato distrutto praticamente tutto il centro storico, oltre che gran parte degli altri edifici del paese: e quelli che non sono distrutti sono comunque danneggiati e inagibili. La situazione a Pescara del Tronto è particolarmente grave anche perché, come mostra un video dell’inviato di Repubblica Paolo G. Brera, è praticamente impossibile arrivare in città: la strada che porta in paese si trova su un precipizio ed è danneggiata. È il motivo per cui per arrivare in certe aree i soccorritori si stanno calando dagli elicotteri. Nel primo pomeriggio Cesare Spuri, capo della Protezione Civile delle Marche, ha detto che sono in allestimento due tendopoli, una a Pescara del Tronto e una ad Arquata del Tronto: «La prima con una trentina di tende, la seconda con 15-20 tende».
Il nome di Pescara dal Tronto deriva dalla sua posizione vicino al fiume Tronto – che è lungo 115 chilometri e passa lì vicino – e dall’attività di pesca collegata: sembra che “Pescara” derivi da “pescaia”, la parte di un fiume in cui si va a pescare. Pescara del Tronto si trova sulla sponda sinistra del fiume, che passa nella valle sottostante. Così come Arquata del Tronto, anche il territorio di Pescara del Tronto si estende su due aree naturali protette: il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Nell’area attorno a Pescara del Tronto ci sono cinghiali, lepri, tassi, volpi, donnole e caprioli.
Non si sa esattamente quando furono costruite le prime case di Pescara del Tronto: probabilmente quando i primi abitanti della costa si trasferirono sugli Appennini per essere più isolati e protetti da eventuali saccheggi. Il paese divenne importante quando aumentarono gli scambi commerciali tra Roma e i comuni sulla costa dell’Adriatico, soprattutto attraverso la via Salaria. I più antichi edifici di Pescara del Tronto ancora esistenti – anche se ora probabilmente sono stati distrutti dal terremoto – risalgono al Medioevo. Pescara del Tronto è anche conosciuta per il suo acquedotto, che fu inaugurato poco più di 50 anni fa dall’allora presidente della Repubblica Giovanni Gronchi.
#Terremoto Pescara del Tronto. Il paese è raso al suolo. Macerie e soccorsi. Video @NicoleRamadori pic.twitter.com/TTFeslcZ1H
— Rai Radio1 (@Radio1Rai) August 24, 2016