La donna che gestiva l’account Twitter @ireland è stata riempita di insulti
È un profilo gestito ogni settimana da una persona diversa: Michelle Marie – nera, sovrappeso e di origini inglesi – ha ricevuto «otto ore non stop di odio»
L’account Twitter @ireland è seguito da 40 mila persone e dal 2012 viene gestito ogni settimana da una persona diversa che rappresenti l’Irlanda perché è irlandese o perché ci abita. Per la settimana iniziata lunedì 22 agosto è stata selezionata Michelle Marie, che si è presentata come madre, blogger e modella plus-size. Michelle Marie è nera, è originaria di Oxford nel Regno Unito, e ha spiegato di essersi trasferita in Irlanda qualche anno fa. Poche ore dopo la presa in carico dell’account, Marie ha cominciato a ricevere decine di insulti; dopo otto ore di attacchi razzisti e sessisti ha sospeso la sua partecipazione all’iniziativa. Questa mattina ha deciso di riprovarci.
Michelle Marie ha ricevuto insulti razzisti: le è stato scritto che siccome è nera non può essere rappresentativa degli irlandesi e le è stato consigliato di tornare alle proprie “terre ancestrali”. Ha anche ricevuto insulti sessisti e che avevano a che fare con il suo fisico. Inizialmente Marie ha risposto parlando di sé in modo garbato, spiegando per esempio che il suo corpo è stato un problema anche per lei quando era giovane e che il fatto di essere sovrappeso l’ha portata a soffrire di depressione. Ha detto poi di non essere nata in Irlanda e di non avere effettivamente origini irlandesi, ma di vivere comunque lì e che l’obiettivo dell’account @ireland è anche quello di rappresentare tutti i residenti del paese.
https://twitter.com/billowax/status/767660334786023424
Being shamed for my size and weight played a big part in me developing childhood depression, and also led to developing an eating disorder
— Ireland / Carmel (@ireland) August 22, 2016
https://twitter.com/VaroLanius/status/767764489592643584
https://twitter.com/genophilia/status/767711180831981569
Michelle Marie ha anche ricevuto molti messaggi di sostegno: tanti utenti l’hanno sollecitata a segnalare gli abusi e a bloccare gli utenti responsabili. La gran parte di quei messaggi però sono ancora visibili, come gli account degli utenti che li hanno scritti: e non è la prima volta che Twitter viene accusato di reagire con estrema lentezza davanti ai casi di abuso (mentre invece sa rimuovere in pochi secondi il video di un gol segnato in Serie A o di una gara delle Olimpiadi).
https://twitter.com/Cork4Choice/status/767804150499401728
https://twitter.com/LeanneWoodfull/status/767757341223682049
https://twitter.com/jameshendicott/status/767716875199516672
Dopo circa otto ore di insulti, Michelle Marie ha pubblicato un lungo testo in cui si è detta inorridita dall’aver sperimentato il razzismo, il sessismo e altre forme di abusi a un livello che non aveva mai conosciuto prima («otto ore non stop di odio»). Contattata dal Guardian, ha detto che l’esperienza è stata per lei «sconvolgente» e che avrebbe comunque riprovato il giorno seguente.
This is all I have left to say for today… pic.twitter.com/EYsZt4efj8
— Ireland / Carmel (@ireland) August 22, 2016
Questa mattina ha pubblicato nuovi tweet:
Wow, well what an unbelievable 24hrs! It started with a tweet, how did it end like this?!
— Ireland / Carmel (@ireland) August 23, 2016
But here we go. New day, new start. They may try to bring me down, but I will simply rise again, stronger than ever.
— Ireland / Carmel (@ireland) August 23, 2016
L’account @ireland è legato a IrishCentral, un sito fondato nel 2009 dall’avvocato irlandese Niall O’Dowd, descritto come la più importante fonte di informazioni sull’Irlanda negli Stati Uniti. Ha due milioni di visitatori unici mensili e si rivolge «al secondo più grande gruppo etnico degli Stati Uniti: gli irlandesi», che secondo i dati dell’ultimo censimento negli Stati Uniti sono 39 milioni. Gestisce anche delle riviste e organizza eventi. Darragh Doyle, che gestisce le iniziative legate all’account @ireland, ha detto che una reazione come quella nei confronti di Michelle Marie non era mai accaduta e che molti dei responsabili degli abusi non avevano mai interagito prima con @ireland. Quello stesso account aveva avuto comunque in passato già diversi problemi, quando un uomo musulmano aveva fatto dichiarazioni discutibili sull’omosessualità e una donna aveva parlato del proprio aborto.