La Germania vuole vietare il velo integrale?
Dopo la polemica sul "burqini" in Francia, il ministro degli Interni tedesco ha parlato della possibilità di un divieto parziale anche in Germania
Nel corso di una conferenza stampa tenuta venerdì 19 agosto, il ministro dell’Interno tedesco Thomas de Maziere, ha lasciato intendere che la Germania introdurrà una legge per impedire di indossare indumenti che coprono il volto in alcuni luoghi pubblici in cui alle persone è richiesto di rendersi identificabili. Sebbene le parole di de Maziere siano state piuttosto vaghe, è stato chiaro a tutti che si stava parlando del cosiddetto “velo integrale” portato da alcune donne di fede islamica, come ad esempio il niqab (che lascia scoperti solo gli occhi). Il giorno precedente, anche la Cancelliera Angela Merkel si era esposta sugli indumenti che coprono il volto per ragioni religiose – indossati soprattutto dalle donne musulmane. «Una donna completamente velata ha poche possibilità di integrarsi nella nostra cultura», ha detto Merkel. Le parole di de Maziere e Merkel sono particolarmente rilevanti perché arrivano dopo giorni di rinnovata polemica sull’abbigliamento delle donne islamiche che vivono nei paesi occidentali, di cui si è parlato in seguito al caso del “burqini” in Francia.
In Europa, soltanto Francia e Belgio hanno adottato leggi che vietano di indossare un velo che nasconda il volto in pubblico. I divieti sono entrati in vigore in entrambi i paesi nel corso dell’estate del 2011, dopo aver suscitato discussioni e dibattiti nei mesi precedenti. Anche i Paesi Bassi hanno approvato un divieto sul velo completo in pubblico, ma si tratta di una disposizione meno severa che in Francia o Belgio e che ne limita l’uso soltanto in specifici luoghi pubblici, come uffici e ristoranti.
Stando alle parole di de Maziere, sembra che la Germania sia più incline ad adottare un atteggiamento simile a quello dei Paesi Bassi. Non è chiaro se esista già una proposta di legge o una bozza del divieto. De Maziere ha parlato di un accordo tra i partner della coalizione per vietare il velo completo nei luoghi dove «è funzionale mostrare il proprio volto», come edifici pubblici e al volante di un’automobile, ma non ha specificato in quanto tempo il divieto potrebbe entrare in vigore.
Durante la conferenza stampa in cui ha annunciato la proposta – in cui si è parlato anche di altri temi legati alla sicurezza – De Maziere era accompagnato da due leader conservatori che il prossimo mese dovranno affrontare elezioni amministrative nei loro stati: Lorenz Caffier, governatore del Mecklenburg-Vorpommern, e Frank Henkel, sindaco di Berlino. I leader del partito di destra radicale Alternativa per la Germania (AFD), che ha posizioni piuttosto radicali sull’Islam e sull’immigrazione, hanno accusato De Maziere di voler sottrarre consensi all’estrema destra in vista della prossime elezioni. Alle elezioni amministrative dello scorso marzo, AFD ha visto crescere molto i suoi consensi.
Il dibattito sul divieto di indossare veli completi in pubblico si è riaperto nelle ultime settimane a causa della decisione di alcuni comuni francesi di proibire il cosiddetto “burqini“, un indumento utilizzato da alcune donne musulmane al mare o in piscina. Il burqini è composto da un velo per coprire i capelli, una maglia a maniche lunghe e pantaloni, ma lascia scoperto il volto. Il primo ministro francese Manuel Valls ha appoggiato la decisione dei comuni francesi, ma non ha parlato della possibilità di introdurre un divieto nazionale.
Diversi esperti hanno parlato dei problemi che può suscitare l’applicazione di questo divieto. Ad esempio, è molto difficile distinguere da un punto di vista legale un “burqini” da tutti gli altri indumenti che coprono corpo e capelli, come le mute da sub e gli indumenti utilizzati per stare in spiaggia senza prendere il sole. Anche il divieto di indossare veli che coprono il volto è piuttosto difficile da applicare. Il New York Times ha scritto che dal 2011 alla primavera del 2015 in Francia sono state emesse circa un migliaio di multe, la maggior parte delle quali nei confronti di persone che aveva violato il divieto in maniera ripetuta.
In Italia, la legge 152 del 1975 vieta di nascondere il volto in luogo pubblico tranne per “giustificati motivi”. Diverse sentenze di tribunale hanno stabilito che le consuetudini religiose rientrano tra i “giustificati motivi”.
I sostenitori del divieto di indossare veli che nascondono il volto argomentano che questa pratica è incompatibile con i valori della cultura europea e che rappresenta un rischio per la sicurezza in quei luoghi dove è necessario permettere l’identificazione del volto. Fin dal dibattito sul introduzione del divieto in Francia e Belgio, molti hanno risposto che il principale risultato di queste decisioni è limitare ancora di più la possibilità di uscire dalle proprie abitazioni per le donne musulmane che provengono da famiglie conservatrice, riducendo così ulteriormente la loro integrazione.