La costosa scorciatoia per diventare cittadini europei
A Malta lo stato vende un proprio passaporto per circa un milione di euro: è una pratica molto criticata per attirare capitali stranieri
All’inizio di agosto, il governo maltese ha pubblicato sul suo sito internet una lista di 900 persone che nel corso del 2015 hanno ottenuto la cittadinanza dell’isola, uno dei 28 stati membri dell’Unione Europea. Tra i 900 nomi, sono incluse alcune delle 700 persone che dal 2014 ad oggi hanno acquistato un passaporto maltese versando direttamente dei soldi – molti soldi: circa 800mila euro – al governo e acquistando proprietà sull’isola. Il programma non prevede alcun obbligo di residenza in cambio del passaporto, che fornisce automaticamente la cittadinanza maltese e quindi tutti i benefici della cittadinanza europea (la libera circolazione, la possibilità di essere curati gratis in tutti i paesi dell’Unione, e così via). La pubblicazione della lista ha attirato nuove critiche su Malta e sugli altri due paesi europei che da tempo hanno attivato una pratica simile, cioè l’Austria e Cipro.
Il governo maltese ha rivelato il dato sulle 700 persone grazie alle domande dell’edizione europea di Politico, che ha pubblicato un’inchiesta sul controverso programma di compravendita della cittadinanza maltese. Un portavoce del governo ha spiegato che grazie all’acquisto dei passaporti da parte di cittadini non UE, il governo maltese ha incassato 200 milioni di euro. Il programma è stato creato dal governo di Joseph Muscat, primo ministro socialista eletto nel 2013.
Per acquistare un passaporto maltese è necessario versare 650mila euro in un fondo di sviluppo del governo locale e acquistare altri 150 mila euro in titoli di debito pubblico maltesi. Inoltre, prima di aver accesso al programma, è necessario possedere per almeno un anno una proprietà su suolo maltese del valore di almeno 350mila euro. Una volta soddisfatti questi requisiti è relativamente economico acquistare un passaporto per i propri familiari: costa 25mila euro per figli minori di 18 anni e 50mila euro per i figli maggiorenni e per il coniuge. Secondo le informazioni raccolte da politico, 202 persone hanno acquistato passaporti per sé e per altre 503 tra figli e coniugi.
In seguito all’articolo di Politico, il governo maltese è stato criticato da numerosi parlamentari europei. Frank Engel, un parlamentare conservatore del Lussemburgo, ha definito il programma «una pratica degna di una repubblica delle banane che andrebbe contrastata con forza dall’Unione». Ana Gomes, una parlamentare socialista del Portogallo, ha detto di essere «disgustata» dal programma, che mette a rischio l’integrità dell’area Schengen. Gomes ha detto che la Commissione Europea dovrebbe aprire un’indagine non solo su Malta, ma su tutti gli stati membri che offrono la cittadinanza in cambio di investimenti. Austria e Cipro sono gli unici altri due paesi europei che offrono programmi simili, anche se considerevolmente più costosi: serve un investimento tra i 2 e i 10 milioni di euro. Anche l’opposizione di centrodestra maltese ha criticato il programma, sostenendo che la lista diffusa dal governo è poco chiara, visto che include sia chi ha acquistato la cittadinanza, che chi l’ha ottenuta in maniera tradizionale.
La lista fornita dal governo non include le nazionalità di chi ha ottenuto il passaporto. Secondo Henley & Partners, una società britannica che si occupa di pianificare “residenza e cittadinanza” per i suoi clienti, gran parte delle richieste di cittadinanza maltese arrivano da Medio Oriente e Russia. Alcuni temono che le richieste dei secondi siano un modo per aggirare le sanzioni di cui al momento è oggetto la Federazione Russa. Henley & Partners ha fornito una consulenza al governo maltese nell’elaborazione del programma. Secondo il Times of Malta, il voto sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea ha ridotto il mercato dei passaporti. Molti, infatti, acquistano il passaporto per potersi trasferire nel Regno Unito, un passaggio che non sarà più possibile se il paese dovesse uscire dall’Unione Europea.
La vendita di passaporti suscitò critiche già al momento della sua introduzione nel 2014 e diversi parlamentari europei attaccarono la pratica, accusando Malta di gestire indirettamente le politiche di ingresso di tutto il continente. Nonostante i numerosi appelli a intervenire, la Commissione non ha molto margine per imporre modifiche a questo tipo di programmi. La gestione della cittadinanza rientra tra le competenze esclusive degli stati membri. Nel 2014, la Commissione si limitò a chiedere al governo maltese di inserire nel programma almeno un aspetto che collegasse la vendita del passaporto con l’effettiva residenza sull’isola. In risposta, il governo maltese inserì l’obbligo di acquisto di proprietà per almeno 350mila euro.
Si tratta di un sistema abbastanza inefficace per attestare l’effettiva presenza nel paese. I giornali maltesi hanno spesso notato come molti dei milionari che partecipano il programma acquistano appartamenti e abitazioni di dimensioni ridotte in quartieri popolari. Liu Zhongtian, ad esempio, che secondo alcune ricostruzioni è l’ottava persona più ricca della Cina, ha acquistato un modesto appartamento al primo piano di un edificio nella cittadina di Nasciaro. Molti utilizzano una scappatoia nel programma che gli permette di affittare una proprietà senza acquistarla. Dopo le polemiche di questi giorni, un portavoce ha detto che la Commissione «continua a monitorare il programma».