Perché il Regno Unito sta vincendo così tante medaglie ai Giochi Olimpici?
Ad oggi è secondo nel medagliere, un risultato impensabile fino a 20 anni fa: c'entra il modo "brutale" con cui vengono dati i finanziamenti ai vari sport
Finite le gare del 17 agosto, quando mancano quattro giornate alla fine delle Olimpiadi, il Regno Unito è – un po’ a sorpresa – al secondo posto nel medagliere di tutti i paesi partecipanti. Finora ha ottenuto 50 medaglie in tutto, raggiungendo l’obbiettivo minimo stabilito prima delle Olimpiadi, e sta rimanendo in scia per eguagliare il proprio record di 65 medaglie ottenuto a Londra 2012. Negli ultimi anni siamo stati abituati a considerare il Regno Unito come uno dei paesi più forti al mondo negli sport, ma si tratta di una condizione tutto sommato nuova: prima delle Olimpiadi di Londra – alla fine delle quali arrivò terzo nel medagliere – il Regno Unito non era mai riuscito a raggiungere le prime tre posizioni nel medagliere finale. A Pechino 2008 arrivò quarto dopo Cina, Stati Uniti e Russia. Ad Atene 2004 e a Sydney 2000 arrivò decimo, diverse posizioni sotto l’Italia; e ad Atlanta 1996, vent’anni fa, finì addirittura 36esimo, quando ottenne 15 medaglie di cui solo una d’oro. Come è riuscito il Regno Unito a cambiare le cose così radicalmente?
La maggior parte degli esperti attribuisce il merito delle eccellenti prestazioni degli atleti britannici alla progressiva espansione di un fondo governativo chiamato UK Sport, finanziato in gran parte con gli introiti della lotteria nazionale. Secondo Borja Garcia, un esperto contattato dal Guardian che insegna politiche dello sport alla Loughborough University, il fondo è gestito «in maniera tanto brutale quanto efficace». Funziona così: ogni quattro anni lo UK Sport decide quali e quanti fondi vanno assegnati alla federazione di un certo sport, stabilendo degli obbiettivi minimi da raggiungere alle Olimpiadi (gli atleti di livello più alto ricevono finanziamenti personali). Gli sport che riescono a raggiungere o superare gli obbiettivi, nel successivo quadriennio ricevono ancora più fondi: quelli che non li raggiungono, subiscono tagli o vedono azzerati i propri fondi. UK Sport – che viene finanziato coi soldi della lotteria grazie a una decisione dell’allora governo laburista dopo Atlanta 1996 – finanzia anche gli sport paralimpici e quelli presenti alle Olimpiadi invernali. Per il periodo che comprende le Olimpiadi di Rio, UK Sport ha stanziato per gli sport delle olimpiadi “estive” fondi per quasi 350 milioni di sterline, cioè circa 403 milioni di euro: un aumento dell’11 per cento rispetto al periodo che comprendeva Londra 2012.
Qualche esempio di come funziona: a Londra 2012, la squadra britannica di ciclismo ottenne 12 medaglie, superando l’obbiettivo di ottenerne fra 6 e 10. Nel periodo successivo di finanziamenti, i fondi governativi per il ciclismo sono aumentati del 16 per cento, passando da 26 milioni di sterline a 30,2. Nel 2012 tutti gli atleti britannici del tennistavolo sono usciti prima della fase finale dei rispettivi tornei. UK Sport ha eliminato completamente i fondi al tennistavolo, che nel periodo precedente erano stati di 1,2 milioni di sterline (qui c’è una tabella del Telegraph con aumenti e tagli decisi dopo Londra 2012). Lo stesso sistema di valutazione vale anche per gli sport invernali e quelli paralimpici.
Alcuni hanno notato una certa corrispondenza fra gli sport che hanno visto aumentare i propri fondi e le medaglie ottenute a Rio 2016. Quest’anno nella ginnastica artistica, una disciplina in cui gli atleti britannici non hanno una vera tradizione, il Regno Unito ha ottenuto 6 medaglie, fra cui la loro prima medaglia d’oro nella storia della disciplina alle Olimpiadi. Nel ciclismo le medaglie ottenute quest’anno sono state 12: le stesse di Londra 2012, quando fu ritenuto un risultato eccezionale. Non tutti gli sport che hanno ricevuto un aumento dei finanziamenti in vista di Rio hanno tuttavia migliorato le proprie prestazioni: a queste Olimpiadi nel canottaggio il Regno Unito ha vinto “solo” cinque medaglie contro le 9 del 2012, a fronte di aumenti dei finanziamenti da 27,3 a 32,6 milioni di sterline.
Il sistema con cui viene gestito UK Sport non è condiviso da tutti. Alcuni ritengono che il numero di medaglie sia un cattivo indicatore per giudicare lo stato di salute di una certa federazione; altri ancora che il rischio di concentrarsi solo sulle medaglie fa perdere di vista i benefici collettivi, dato che a volte gli sport a cui vengono tagliati i fondi sono fra i più praticati (come il basket e la pallavolo: due sport che in vista di Rio non hanno ricevuto alcun finanziamento da UK Sport). Spesso i tagli alle varie federazioni hanno effetti molto pratici. Il nuoto è uno di quegli sport i cui fondi sono stati tagliati dopo Londra 2012 in seguito agli scarsi risultati: il Guardian ha raccontato la storia di un club di nuoto di Derby, una piccola città a nord di Birmingham, che ha quasi dovuto chiudere per mancanza di fondi statali, e che è stato tenuto aperto con molta fatica dal consiglio comunale locale, che ha dato i soldi necessari per riparare il tetto di una delle piscine del club e per riaprirne un’altra che era stata chiusa. Almeno in questo caso però, le cose dovrebbero migliorare: il nuoto ha superato l’obbiettivo di ottenere cinque medaglie alle Olimpiadi di Rio, e probabilmente in vista di Tokyo 2020 otterrà un aumento dei fondi.
Oltre che dal punto di vista pratico, UK Sport è stato criticato anche da quello etico: Simon Jenkins, uno dei più famosi editorialisti britannici, ha paragonato il sistema di finanziamenti britannico a quello dell’Unione Sovietica, che fra gli anni Settanta e Ottanta mise in piedi un sistema di “doping di stato” a scopo propagandistico, al fine di ottenere quante più medaglie possibili. Jeremy Warner, editorialista del Telegraph, ritiene invece UK Sport come la massima espressione dell’efficacia dell’approccio “individualista” nel gestire una società:
Alle Olimpiadi, l’intero paese vuole condividere la piacevole sensazione del successo, che si misura in termini di medaglie. Nello sport di alto livello conta vincere, non partecipare. Di conseguenza, sono stati puntati dei soldi sugli sport che avevano più possibilità di ottenere risultati. Nell’approccio “collettivista”, al contrario, i soldi sono distribuiti a tutti allo stesso modo oppure secondo il bisogno percepito. Quelli che hanno meno possibilità di vincere sono visti come i più bisognosi di aiuto. Quasi sempre, l’approccio collettivista otterrà in cambio la medriocrità, invece di risultati eccezionali.
Non è ancora chiara quale sia la posizione del nuovo governo di Theresa May su UK Sport, ma è improbabile che il fondo venga smantellato o tagliato. Dalle Olimpiadi di Pechino a oggi, la disponibilità del fondo è aumentata del 16 per cento. Ancora nel 2015, il governo di David Cameron ha deciso un aumento di 2,6 milione di sterline per i fondi disponibili fino al 2020 (mentre il fondo stesso temeva di dover diminuire i propri fondi).