«Lasciate che le donne iraniane entrino nei loro stadi»
Un'attivista iraniana ha esposto uno striscione alle Olimpiadi per chiedere che venga permesso alle donne iraniane di assistere agli eventi sportivi maschili
L’attivista iraniana Darya Safai ha assistito a una partita di pallavolo maschile alle Olimpiadi di Rio tra Iran e Russia esponendo uno striscione con scritto: «Lasciate che le donne iraniane entrino nei loro stadi». Safai voleva protestare contro la legge iraniana che proibisce alle donne di assistere a eventi sportivi maschili negli stadi: aveva già provato a esporre lo striscione sabato, durante una partita giocata contro l’Egitto, ma gli steward dello stadio le avevano detto che doveva ritirarlo oppure uscire, perché alle Olimpiadi non sono ammessi striscioni con messaggi politici.
Safai ha provato a ripetere la protesta lunedì, sostenendo che il suo fosse un messaggio di genere e non politico: ha dovuto discutere con diversi funzionari dell’organizzazione olimpica, che alla fine però le hanno permesso di esporre lo striscione. Safai ha 41 anni, è nata in Iran ma vive in Belgio: durante la partita contro la Russia – che l’Iran ha perso – è stata seduta inizialmente in un posto molto visibile dalle telecamere, ma non era quello del suo biglietto e ha poi dovuto spostarsi quando è arrivato il legittimo proprietario.
Nell’aprile del 2015 il vice ministro dello Sport iraniano Abdolhamid Ahmadi aveva detto che era stata approvata una legge per permettere alle donne di andare agli stadi dove si svolgono gare sportive maschili. Ciononostante, alcuni eventi rimangono ancora proibiti alle donne: le Olimpiadi di Rio sono state per alcune donne iraniane la prima occasione di assistere a una partita maschile di pallavolo.