I paesaggi di Luigi Ghirri
In mostra a Bergamo fino al 31 agosto: spiagge abbandonate, montagne, monumenti, raccontati da uno dei più grandi fotografi italiani del Novecento
Fino al 31 agosto nel complesso monumentale di Astino, a Bergamo, sarà ospitata la mostra Luigi Ghirri. Pensiero Paesaggio, che raccoglie oltre 40 lavori di uno dei più grandi fotografi italiani del Novecento, nato a Scandiano (in provincia di Reggio Emilia) nel 1943 e morto a Roncocesi nel 1992. Ghirri avvicinò la fotografia all’arte contemporanea grazie a una poetica fatta di paesaggi sospesi e metafisici, come mostrano anche le immagini esposte ad Astino: spiagge, luoghi di lavoro, abitazioni private, paesaggi montani e monumenti in città, dove le persone sono quasi sempre assenti. La maggior parte delle fotografie è degli anni Settanta e Ottanta: alcune per esempio provengono da Kodachrome, il primo libri pubblicato da Ghirri nel 1978 e ispirato all’idea di “pensare per immagini”, altre da Il profilo delle nuvole, pubblicato nel 1989 e dedicato alla fotografia di paesaggio. La mostra è gratuita e aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 22.
Ghirri si è occupato soprattutto di paesaggio e architettura, pubblicando per esempio monografie su Capri (1983) insieme a Mimmo Jodice, sull’Emilia Romagna (1985-1986), sul Paesaggio italiano (1989), e organizzando Viaggio in Italia (1984), una grande mostra itinerante in cui venti importanti fotografi hanno raccontato il paesaggio italiano allontanandosi dagli stereotipi e mostrando un paese normale, reale e quotidiano.