L’attacco di sabato a Charleroi
In Belgio due poliziotte sono state ferite da un uomo che ha gridato "Allah è grande": lo Stato Islamico ha rivendicato l'attacco
Sabato 6 agosto a Charleroi, in Belgio, due agenti di polizia sono state ferite in maniera grave da un uomo che ha gridato “Allah è grande” in arabo prima di attaccarle con un coltello. Una delle due poliziotte è riuscita a ferire l’uomo con la sua pistola di ordinanza. Un terzo agente è intervenuto, ferendo di nuovo l’uomo e neutralizzandolo. L’uomo, un algerino di 33 anni con precedenti penali, è morto successivamente in ospedale.
Domenica l’agenzia di stampa semiufficiale dello Stato Islamico (o ISIS) Amaq ha rivendicato l’attacco utilizzando la formula “un attacco compiuto da uno dei nostri soldati”, usata in precedenza per altri attacchi compiuti dai cosiddetti “lupi solitari”, come i due avvenuti in Baviera lo scorso luglio.
#Belgique l'Etat islamique #EI revendique l'attaque des deux policières à #Charleroi pic.twitter.com/Ge70dy9dUg
— David Thomson (@_DavidThomson) August 7, 2016
Le due agenti di polizia si trovano al momento in coma farmacologico. Entrambe hanno riportato gravi ferite al volto. L’attacco è avvenuto nei pressi del comando della polizia di Charleroi, una città utilizzata come base da alcuni dei terroristi che hanno compiuto gli attacchi di Parigi dello scorso novembre e quelli di Bruxelles di marzo. La procura antiterrorismo del Belgio ha detto di avere aperto un’inchiesta per terrorismo. Il cittadino algerino che ha compiuto l’attacco era conosciuto alla polizia per i suoi precedenti penali, nessuno dei quali legato al terrorismo.