Come si scelgono gli sport delle Olimpiadi
Non sono sempre gli stessi e le nuove regole rendono più facile l'introduzione anche di discipline meno famose o tradizionali
Alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, che inizieranno quando in Brasile sarà il 5 agosto (e in Italia l’1 di sabato 6 agosto), ci saranno gare di 39 sport diversi. Rispetto alle Olimpiadi di Londra del 2012 ci sono due sport in più: il golf, che era stato uno sport olimpico solo a Parigi nel 1900 e a Saint Louis nel 1904, e il rugby a 7, che quest’anno diventa uno sport olimpico per la prima volta, anche se dal 1900 al 1924 il rugby a 15 aveva fatto parte dei Giochi Olimpici. A decidere quali sport sono presenti alle Olimpiadi è il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), l’organizzazione no profit che organizza i Giochi e che il 3 agosto stabilirà quali saranno i nuovi sport alle Olimpiadi di Tokyo del 2020. Per ogni edizione delle Olimpiadi molte organizzazioni sportive si impegnano per fare entrare ai Giochi i loro sport, ma la procedura per fare introdurre uno sport è lunga, costosa e difficile, e molti sport sono stati rifiutati molte volte. Solo cinque sport hanno fatto parte delle Olimpiadi moderne fin dalla prima edizione, nel 1896: l’atletica, il ciclismo, la scherma, la ginnastica e il nuoto.
Quanti sport possono esserci alle Olimpiadi
Nel 2002, per non aumentare eccessivamente il numero di eventi da organizzare alle Olimpiadi, si decise che solo 28 federazioni sportive internazionali possono partecipare ai Giochi: i 39 sport delle Olimpiadi di Rio rientrano tutti in una di esse (ad esempio, nuoto, pallanuoto, tuffi e nuoto sincronizzato fanno parte di un’unica federazione, quella degli sport acquatici). Fu anche stabilito che una federazione potesse aggiungersi solo nel caso in cui una fosse stata esclusa: per decidere in favore di una nuova federazione a scapito di un’altra erano necessari i due terzi dei voti del Consiglio Esecutivo del CIO. Con questo sistema nel 2005 si votò per eliminare il baseball e il softball (il primo era uno sport solo maschile, il secondo solo femminile) dalle Olimpiadi del 2012: il loro posto è stato preso dal golf e dal rugby a 7, ammessi già nel 2009.
Il sistema votato nel 2005 però ha causato un problema: nel febbraio del 2012 il CIO propose di eliminare dai Giochi la lotta, una delle discipline olimpiche più antiche, per fare spazio a una nuova federazione. La proposta fu molto criticata e così nell’agosto del 2013 si confermò la presenza della lotta sia alle Olimpiadi del 2020 che a quelle del 2024. In questo modo però si bloccò l’aggiunta di un qualsiasi nuovo sport ai prossimi Giochi. Per questo nell’agosto del 2014 il CIO ha abolito il limite di 28 federazioni, cambiandolo in un limite nel numero di eventi sportivi e di atleti: per le Olimpiadi estive è previsto un massimo di 310 eventi e di 10.500 atleti. Il limite non è del tutto rigido: si possono ottenere delle piccole eccezioni se indispensabili per l’aggiunta di un nuovo sport. Con le nuove regole per aggiungere o cancellare uno sport dai Giochi basta modificare il numero di eventi riservati ai vari sport e non servono i due terzi dei voti del Consiglio Esecutivo del CIO, basta la maggioranza.
Come si propone un nuovo sport al Comitato Olimpico Internazionale
Per essere riconosciuto dal CIO uno sport deve prima essere rappresentato da una federazione internazionale e aderire al codice dell’Agenzia mondiale antidoping. Poi la federazione deve impegnarsi in una campagna di promozione del suo sport. Andrew Shelly, amministratore delegato della World Squash Federation che da 15 anni cerca di far diventare lo squash uno sport olimpico, ha spiegato a Quartz che una campagna può arrivare a costare diverse centinaia di migliaia di euro. I fondi sono necessari a realizzare video di presentazione, a produrre materiale promozionale di vario genere e a organizzare i viaggi dei rappresentanti della federazione, che devono cercare di convincere il CIO a prendere in considerazione il loro sport. Per risultare più convincenti le federazioni sono anche disposte a cambiare leggermente le regole dei loro sport: ad esempio, la World Squash Federation ha cambiato i campi da squash mettendo pareti di vetro trasparenti per rendere lo sport più telegenico.
Ogni richiesta delle federazioni è presa in considerazione da una commissione apposita, la Olympic Programme Commission, composta di membri del CIO e di rappresentanti dei comitati olimpici nazionali, delle federazioni e degli atleti. La commissione valuta se lo sport proposto abbia un valore per il brand e la missione dei Giochi Olimpici e poi sottopone il suo parere al CIO. Tra gli sport che ambiscono a essere considerati dal CIO c’è anche la giostra (quella con i cavalli, le armature e le lance), ma è difficile che sia riconosciuta come sport olimpico prima del baseball, ad esempio. Il comitato organizzatore delle Olimpiadi di Tokyo ha proposto al CIO 18 nuovi eventi da aggiungere ai Giochi del 2020, divisi in cinque diversi sport: il karate, lo skateboard, il surf, l’arrampicata e il baseball (per le donne, softball). È improbabile che vengano introdotti tutti quanti, ma il baseball dovrebbe avere buone possibilità, sia per la sua popolarità in molti paesi, primi fra tutti gli Stati Uniti, ma anche perché in Giappone esistono già molti stadi per questo sport: il campionato della Nippon Professional Baseball è la più grande lega sportiva professionistica del paese.
Sport aggiunti e cancellati dal 1948 a oggi
Gli ultimi sport che erano stati aggiunti alle Olimpiadi prima di golf e rugby a 7 sono stati il taekwondo e il triathlon, introdotti alle Olimpiadi di Sidney nel 2000. Il badminton e il judo invece ci sono dalle Olimpiadi di Barcellona nel 1992; il tennis e il ping-pong da quelle di Seul del 1988; la pallamano (cancellata ai Giochi di Londra del 1948 insieme al polo) e il tiro con l’arco da quelle di Monaco del 1972; la pallavolo da quelle di Tokyo del 1964. Una storia particolarmente complicata è quella del judo, l’arte marziale giapponese nata nel 1882: fu introdotto per la prima volta nel 1964, ma già nel 1968 fu escluso per poi essere ripreso nel 1972; dal 1992 è anche uno sport olimpico femminile.
Una volta alle Olimpiadi era previsto anche uno spazio per sport “dimostrativi”, ovvero presenti ai Giochi solo come esibizione; spesso furono scelti in questa veste degli sport nazionali, altre volte invece furono presentati degli sport che poi vennero aggiunti a quelli per cui si svolgevano le vere gare. Dopo le Olimpiadi di Barcellona del 1992 (quando ci furono come sport dimostrativi la palla basca, l’hockey su pista e il taekwondo) fu eliminata la possibilità di mostrare nuovi sport, per mancanza di spazio sul calendario. Tra gli sport dimostrativi che furono presenti alle Olimpiadi negli anni ci furono, ad esempio: la Glíma (la lotta nazionale islandese), il lacrosse, il football australiano, il baseball finlandese, il budo (un’arte marziale), lo sci d’acqua e il bowling. Nel 2008 alle Olimpiadi di Pechino fu scelto come sport dimostrativo in via eccezionale il wushu, un’arte marziale cinese.