L’artista che rende comprensibili i graffiti
Mathieu Tremblin ridipinge i muri con le scritte e poi le rifà in modo che siano leggibili da tutti
Per “tag cloud” su internet si intende l’insieme di parole chiave usate da un sito web o da un utente, e rappresentate visivamente in una sorta di nuvola di parole, dove i “tag” (tradotto letteralmente “etichette”) che vengono utilizzati maggiormente hanno una dimensione più grande. Ma “tag” può voler dire anche altro: nel gergo di strada i tag sono le scritte che si trovano abitualmente sui muri e sulle saracinesche delle città, fatte dai writers. I tag sono quasi sempre la firma di questi artisti, che le usano per marcare il territorio. Spesso, però, chi non è molto pratico del mondo dei graffiti fatica a capire cosa vogliano dire le scritte e a malapena riesce a distinguerli da semplici scarabocchi.
Per provare a decifrare queste scritte e renderle comprensibili a tutti Mathieu Tremblin, un artista francese di 36 anni, ha creato un progetto, chiamato “Tag Clouds”, che sostituisce al confuso insieme di tag dei writers sui muri un più chiaro “tag cloud”, simile a quelli delle parole chiave che si trovano su internet. Tremblin ridipinge completamente i muri che trova per strada e sostituisce le scritte illeggibili con delle scritte comprensibili. “Il principio di Tag Clouds – ha spiegato Tremblin – è di sostituire i tag con delle traduzioni leggibili come le nuvole di parole chiave che si possono trovare sul web. C’è una certa analogia tra i tag fisici e i tag virtuali, sia nella forma che nella sostanza. Il mio lavoro può sembrare un ossimoro, si può interpretare come un modo di istituzionalizzare i graffiti, rimuovendo ogni traccia di alterità culturale, ma allo stesso tempo dà l’opportunità a chiunque di leggere quei graffiti e capirli”.