Dove sta andando WikiLeaks
L'organizzazione di Julian Assange è alle prese con i soliti problemi e secondo qualcuno è diventata un mezzo usato dai governi per farsi la guerra
di Joshua Brustein – Bloomberg
Sono passati dieci anni da quando Julian Assange fondò WikiLeaks, il sito che sarebbe diventato il più importante archivio digitale al mondo di informazioni governative trafugate. La settimana scorsa, l’organizzazione ha festeggiato i dieci anni della sua esistenza mettendo in mostra tutto quello che rende la trasparenza radicale che la contraddistingue tanto potente e problematica.
— Domenica 24 luglio, il capo del Partito Democratico americano Debbie Wasserman Schultz si è dimessa perché WikiLeaks aveva ottenuto e pubblicato decine di migliaia di email imbarazzanti del partito.
— Lunedì 25 luglio, una studiosa chiamata Zeynep Tufekci ha scritto un duro articolo riguardo alla recente pubblicazione di altre informazioni da parte di WikiLeaks, 30mila email riconducibili al governo turco. Nell’articolo – intitolato «WikiLeaks mette in pericolo le donne della Turchia, senza nessun motivo» – Tufekci ha scritto che le email non includono nessuna notizia rilevante, ma che WikiLeaks ha diffuso il contenuto di enormi database con informazioni private che riguardano quasi ogni donna del paese.
— Martedì 26 luglio, funzionari dell’intelligence americana hanno detto che quasi sicuramente dietro il trafugamento delle email del Partito Democratico c’è il governo russo, e il New York Times ha scritto che Assange aveva pianificato il momento in cui pubblicare le email per danneggiare politicamente Hillary Clinton il più possibile.
— Mercoledì 27 luglio, WikiLeaks ha pubblicato altre informazioni ottenute dal Partito Democratico, in questo caso una serie di messaggi di segreteria telefonica.
— Giovedì 28 luglio, Edward Snowden – l’uomo che aveva reso pubblico il programma di sorveglianza della National Security Agency (NSA) e che si potrebbe considerare un alleato naturale di WikiLeaks, sempre che ne sia mai esistito uno – ha criticato l’organizzazione per la continua pubblicazione indiscriminata di tutte le informazioni che riceve. «La democratizzazione dell’informazione non è mai stata più vitale, e @Wikileaks ha aiutato in questo», ha scritto Snowden su Twitter. «Ma la sua ostilità anche a una minima selezione delle informazioni in suo possesso è uno sbaglio».
WikiLeaks, che non è mai stato famosa per avere la mano leggera, è passata all’offensiva. Dal punto di vista dell’organizzazione, il Partito Democratico è corrotto e cerca di sviare l’attenzione, Tufekci è un imbonitore al servizio del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, l’articolo del New York Times è «completamente falso», e Snowden sta tramando per ottenere la grazia da una futura amministrazione Clinton. Recentemente, WikiLeaks ha anche usato il suo account Twitter per postare un commento apparentemente antisemita e per litigare con il CEO di Twitter riguardo alla decisione della società di rimuovere l’account di un controverso opinionista di destra associato a casi di molestie online. Per WikiLeaks, quindi, è un periodo strano. Ma l’organizzazione è sempre stata un fenomeno strano. La sua importanza è cresciuta grazie alla sua capacità di accettare e pubblicare online informazioni trafugate senza rivelare l’identità delle fonti o cedere davanti ai tentativi dei governi di censurarla. È un compito semplice solo in apparenza, e richiedeva competenze tecniche che la maggior parte delle società di media non avevano, ha detto Alex Howard, analista di Sunlight Foundation, un gruppo che promuove una maggior trasparenza del governo. «La capacità tecnica per consentire l’attività di whistleblowing, e mantenere poi i documenti in questione online grazie alle reti distribuite e al mirroring, ha avuto un’importanza enorme. Il contributo di WikiLeaks ha continuato a essere questo», ha detto Howard. WikiLeaks, però, non è stata altrettanto sofisticata nel capire cosa fare con questo tipo di informazioni. C’è una tensione che va avanti da molto tempo tra l’impatto positivo generato dalla rivelazione di cose che delle potenti organizzazioni vogliono tenere segrete e le implicazioni negative derivanti dal rendere pubbliche informazioni personali private. In questo dibattito, WikiLeaks si pone all’estremo: dalla sua prospettiva, più informazioni vengono diffuse, meglio è.
Anche le persone che considerano ammirevole «Scoperchiamo i governi» – il motto di WikiLeaks – criticano da tempo la sconsideratezza del gruppo. La discussione sulla censura della settimana scorsa rispecchia ragionamenti fatti anni fa. Nel 2010, Steven Aftergood, direttore del progetto per la riservatezza del governo della Federation of American Scientists, disse che l’idea secondo cui WikiLeaks sarebbe un paladino della libertà di parola era sbagliata. «Da allora, le critiche contro WikiLeaks sono state ampiamente confermate», ha detto Aftergood. «Per fortuna oggi ci sono più persone che vedono l’organizzazione per quello che è». WikiLeaks non ha risposto alla richiesta di un’intervista. Anche i suoi alleati naturali sostengono che WikiLeaks stia danneggiando la loro causa.
Howard, analista della Sunlight Foundation, teme che la mancanza di riguardo di WikiLeaks per le legittime preoccupazioni sulla privacy potrebbe avere conseguenze più ampie per altri sostenitori della trasparenza dei governi, dal momento che offre ai loro avversari politici una specie di “uomo nero”. Tufekci ha scritto che il governo di Erdogan ha già aumentato la campagna di censura in Turchia; secondo i critici di WikiLeaks, l’intelligence russa avrebbe “armato” l’organizzazione con le email trafugate al Partito Democratico americano e in sostanza avrebbe attirato l’attenzione sui documenti sfruttando l’etichetta di WikiLeaks come un posto a cui inviare documenti “scottanti”. Nel tempo, è probabile che questa percezione attenui l’impatto di WikiLeaks, ha detto Paul Rosenzweig, un consulente che si occupa di sicurezza informatica e che ha lavorato per il Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti durante l’amministrazione di George W. Bush. «È la differenza tra l’attrezzarsi per ricevere informazioni da whistleblower che potrebbero avere un reclamo legittimo e diventare uno sbocco per le spie», ha detto Rosenzweig. Quando diventa uno strumento con cui i governi si attaccano a vicenda, la trasparenza radicale perde di fascino.
WikiLeaks deve competere con altre organizzazioni per ottenere l’accesso alle informazioni. Negli ultimi dieci anni, altre organizzazioni di media hanno preso alcuni aspetti del fascino unico dell’approccio giornalistico di WikiLeaks. La copertura della più grande fuga di informazioni dell’ultimo anno – i cosiddetti Panama Papers – è stata gestita dall’International Consortium of Investigative Journalists, che ha coordinato oltre 100 organizzazioni giornalistiche per analizzare simultaneamente i documenti per un intero anno. Alcune della carte fondamentali sono state pubblicate, ma senza che venissero incluse informazioni personali. In futuro, i whistleblower potrebbero preferire questo approccio, soprattutto se WikiLeaks verrà visto come un portavoce di alcuni governi in particolare o come un’organizzazione che gestisce in modo irresponsabile i dati trapelati, spingendo così i whistleblower a guardare altrove. «Se fossi il prossimo Snowden, ti rivolgeresti a WikiLeaks o a un’organizzazione di media che ha un approccio diverso, e la capacità e gli standard etici per gestire i potenziali danni?», ha detto Howard.
Ma forse è solo un’illusione. Se da una parte le critiche nei confronti di WikiLeaks sono aumentate nell’ultima settimana, è difficile sostenere che il suo impatto si stia affievolendo. Le critiche di Tufekci all’attacco informatico in Turchia si fondavano soprattutto sul fatto che i documenti di WikiLeaks non erano rilevanti, ma molti giornalisti li hanno trattati come se lo fossero solo per via della loro fonte. Le email trafugate al Partito Democratico sono diventate una delle storie più importanti della convention del partito. Gli avversari politici di Clinton sono sembrati più interessati al contenuto delle email che al modo in cui erano state pubblicate. Giovedì sera, mentre Clinton pronunciava il discorso con cui ha accettato formalmente la nomination del partito a Philadelphia, un gruppo di manifestanti tra il pubblico ha srotolato un enorme striscione su WikiLeaks.
© 2016 – Bloomberg