30 album da ascoltare in macchina
Avete letto bene, “album”, quella cosa che ascoltavamo prima delle playlist: Quartz li rivaluta, il Post si allinea
Alla vigilia delle vacanze di agosto il sito di news Quartz ha pubblicato una riflessione della sua responsabile della sezione “lifestyle” che propone agli appassionati di musica di tornare a una maggiore attenzione verso l’ascolto degli “album” rispetto alle playlist personali che li hanno soppiantati, soprattutto per quanto riguarda l’ascolto in automobile. Il titolo del pezzo è eloquente ed efficace: “Ecco le migliori playlist per l’estate: si chiamano album”. Gli argomenti di Jenni Avins sono sostanzialmente due: uno, più facile, è che costruire playlist adeguate è faticoso, e scegliere quelle esistenti nei servizi di streaming è spesso insoddisfacente; l’impressione è che ci sia in ballo anche un – condivisibile – ciclo delle mode e delle abitudini per cui rimettersi ad ascoltare un disco tutto intero dall’inizio alla fine suoni oggi una prospettiva nuova e attraente (che prosegue l’ormai consolidato “ritorno del vinile”).
L’altra ragione della proposta di Avins di mettersi in viaggio in macchina per le vacanze estive con una buona scelta di cd è che l’ascolto in macchina esalta una serie di aspetti propri del disco nella sua completezza. Mentre guidiamo la musica è molto meno un sottofondo rispetto all’ascolto quotidiano, e abbiamo la testa e le orecchie libere di ascoltare più attentamente e godere dettagli e continuità di un disco, che ci aiuta così anche a passare il tempo, come se leggessimo un libro. In più l’album fornisce una colonna sonora che ha una sua coerenza affine al viaggio, agli spazi, all’andamento fluido del guidare: e a cui le discontinuità di una playlist di dischi e artisti diversi invece non sanno adeguarsi. “C’è anche un piacere che è unico nell’innamorarsi di un disco, canzone dopo canzone”.
Avins aggiunge al suo articolo una “playlist” di dischi da ascoltare viaggiando in macchina che qui al Post condividiamo un po’ sì e un po’ no, e allora il peraltro direttore del Post Luca Sofri – già autore di un libro che agli albori dell’era delle playlist celebrava invece l’identità delle singoli canzoni – ha messo insieme una lista di cd che oggi tornerebbe volentieri a tenere in macchina per sentirli di nuovo dall’inizio alla fine in viaggio, piuttosto che avviare una delle playlist dello smartphone.
“È una scelta di dischi molto belli, ma anche adeguati ad essere goduti guidando: tra i miei dischi preferiti in generale ne indicherei altri, più domestici, o notturni, o discontinui. Ascoltare la musica guidando permette di cogliere e apprezzare suoni e testi – quindi sono meno efficaci i dischi più minimali e acustici – e di cantare, se siete da soli o in compagnie disposte a cantare tutti. E più un disco è un classico conosciuto, sedimentato e condiviso più è piacevole riconoscerne i passaggi o individuarne di nuovi ogni volta, e minore il rischio di annoiarsene man mano che se ne impara la successione. Per questo ci sono soprattutto dischi meno recenti in questa scelta: ma anche perché l’estetica della colonna sonora da viaggio in macchina è legata soprattutto agli anni Settanta”.
Poi decidete voi se avviarli dalla sezione “album” del solito smartphone o se godervi la completezza dell’esperienza rimettendo nello sportello del cruscotto i cd che avete in casa a prendere la polvere.