Ricordi dalle Olimpiadi di Londra
Foto da riguardare aspettando quelle di Rio: ci sono Mo Farah, Usain Bolt, Michael Phelps e la schermitrice Shin A Lam, in lacrime
Tra una settimana, il 5 agosto, inizieranno le Olimpiadi di Rio de Janeiro, che aspettavamo da circa quattro anni: per riempire l’attesa degli ultimi giorni siamo andati a riguardare le vittorie più importanti e le fotografie più belle dell’edizione precedente, la trentesima, che si tenne nel 2012 a Londra.
Furono, tra le altre cose, i giochi con il maggior numero di atleti partecipanti di sempre: 10.973 (6.113 uomini e 4.860 donne), 31 in più di Pechino 2008. Tra i protagonisti ci fu il nuotatore statunitense Michael Phelps, che vinse l’oro nei 200 metri misti, nei 100 metri farfalla, nella staffetta 4×200 stile libero e nella staffetta 4×100 misti, l’argento nella staffetta 4×100 stile libero e nei 200 metri farfalla, e divenne l’atleta con più medaglie in assoluto nella storia delle Olimpiadi: 22, di cui 18 ori. A Londra Usain Bolt, corridore giamaicano già famosissimo, vinse i 100 metri, i 200 metri e la staffetta 4×100, stabilendo il nuovo record del mondo; divenne anche il primo atleta ad aver vinto l’oro nei 100 metri, nei 200 e nella staffetta 4×100 per due edizioni consecutive delle Olimpiadi. Il 4 agosto Mo Farah, corridore 29enne nato in Somalia e arrivato in Regno Unito da rifugiato quando era bambino, diventò il primo britannico a vincere la medaglia d’oro nei 10.000 metri e sette giorni dopo vinse anche i 5.000 metri, diventando celebre anche per il modo particolare di festeggiare le vittorie.
L’Italia ottenne 28 medaglie: 8 d’oro, 9 d’argento e 11 di bronzo, piazzandosi all’ottavo posto sia nella classifica per il numero di medaglie complessivo, sia in quella per il numero di medaglie d’oro. Davanti all’Italia, oltre a Cina e Stati Uniti, arrivarono Francia, Germania e Gran Bretagna (la Spagna invece restò indietro) più Russia e Corea del Sud. I risultati dell’Italia furono quasi identici a quelli di Pechino 2008: 8 medaglie d’oro, 9 d’argento e 10 di bronzo. L’Italia a Pechino si piazzò nona nel medagliere finale mentre a Londra ottenne il sesto risultato migliore della sua storia per numero di medaglie.
Oltre alle vittorie, ci furono anche diverse storie notevoli, come quella del corridore americano Manteo Mitchell: completò la prima frazione della staffetta 4×400 nonostante si fosse fratturato il perone della gamba sinistra, permettendo alla squadra di classificarsi per la finale, dove poi vinse la medaglia d’argento. O come quella della schermitrice sudcoreana Shin A Lam, che contestò il punto che le fece perdere la semifinale di spada contro la tedesca Britta Heidemann: come da regolamento aspettò la decisione dei giudici sulla pedana, seduta e in lacrime, per oltre un’ora. I giudici poi confermarono la decisione e Shin A Lam lasciò la pedana, ma tra gli applausi del pubblico.