I conti di Fiat Chrysler
I risultati del secondo trimestre sono stati buoni e le previsioni per il 2016 sono migliorate, anche se il titolo in borsa ha perso qualcosa
Mercoledì 27 luglio il gruppo Fiat Chrysler (FCA) ha presentato i risultati economici del secondo trimestre dell’anno, e il CEO Sergio Marchionne ha annunciato un rialzo degli obiettivi per il 2016: i ricavi netti che l’azienda si aspetta per quest’anno sono ora stimati a oltre 112 miliardi di euro (contro i 110 delle previsioni precedenti), e l’utile netto a oltre 2 miliardi di euro.
Nel secondo trimestre, FCA ha registrato utili netti per 321 milioni di euro (il 25 per cento in più del 2015), anche se i ricavi totali sono leggermente calati (27,89 miliardi di euro, il 2 per cento in meno dell’anno scorso), contrariamente a quanto gli analisti si aspettavano: per questo ieri l’azienda ha perso in borsa l’1,9 per cento.
Il gruppo ha venduto complessivamente 1 milione 175 mila veicoli nel mondo, e ha avuto risultati particolarmente buoni in Europa (dove l’utile è raddoppiato da 57 a 143 milioni di euro) che hanno controbilanciato la crisi del mercato brasiliano dove FCA è molto forte. La fonte principale di profitti per l’azienda rimane il Nord America e in particolare gli Stati Uniti, dove però FCA è ancora distante dai risultati degli altri due grandi gruppi, Ford e General Motors. Marchionne, presentando i risultati, ha detto che “colmare il gap” con i concorrenti negli Stati Uniti “resta il nostro obiettivo fisso”. Per farlo, FCA negli ultimi mesi ha iniziato ad aumentare la produzione americana di Suv e pick-up, che hanno margini di guadagno più alti rispetto a quelli delle auto di cilindrata più piccola. Entro la primavera del 2017, il gruppo punta a produrre negli Stati Uniti solo i Suv del marchio Jeep, e a trovare un partner per la produzione all’estero delle berline.
Marchionne ha poi detto che FCA ha “discussioni aperte con altri potenziali partner dopo Google. Il mondo sta rapidamente cambiando e noi dobbiamo essere aperti e privi di pregiudizi sugli sviluppi dell’auto. Stiamo esplorando una serie di potenziali alleanze con numerosi attori, ma bisogna capire anche come sarà l’industria quando noi avremo finito con Google”.