I conti di Fiat Chrysler

I risultati del secondo trimestre sono stati buoni e le previsioni per il 2016 sono migliorate, anche se il titolo in borsa ha perso qualcosa

Una Jeep Cherokee sulla catena di montaggio dello stabilimento di Toledo in Ohio, negli Stati Uniti (Bill Pugliano/Getty Images)
Una Jeep Cherokee sulla catena di montaggio dello stabilimento di Toledo in Ohio, negli Stati Uniti (Bill Pugliano/Getty Images)

Mercoledì 27 luglio il gruppo Fiat Chrysler (FCA) ha presentato i risultati economici del secondo trimestre dell’anno, e il CEO Sergio Marchionne ha annunciato un rialzo degli obiettivi per il 2016: i ricavi netti che l’azienda si aspetta per quest’anno sono ora stimati a oltre 112 miliardi di euro (contro i 110 delle previsioni precedenti), e l’utile netto a oltre 2 miliardi di euro.

Nel secondo trimestre, FCA ha registrato utili netti per 321 milioni di euro (il 25 per cento in più del 2015), anche se i ricavi totali sono leggermente calati (27,89 miliardi di euro, il 2 per cento in meno dell’anno scorso), contrariamente a quanto gli analisti si aspettavano: per questo ieri l’azienda ha perso in borsa l’1,9 per cento.

Il gruppo ha venduto complessivamente 1 milione 175 mila veicoli nel mondo, e ha avuto risultati particolarmente buoni in Europa (dove l’utile è raddoppiato da 57 a 143 milioni di euro) che hanno controbilanciato la crisi del mercato brasiliano dove FCA è molto forte. La fonte principale di profitti per l’azienda rimane il Nord America e in particolare gli Stati Uniti, dove però FCA è ancora distante dai risultati degli altri due grandi gruppi, Ford e General Motors. Marchionne, presentando i risultati, ha detto che “colmare il gap” con i concorrenti negli Stati Uniti “resta il nostro obiettivo fisso”. Per farlo, FCA negli ultimi mesi ha iniziato ad aumentare la produzione americana di Suv e pick-up, che hanno margini di guadagno più alti rispetto a quelli delle auto di cilindrata più piccola. Entro la primavera del 2017, il gruppo punta a produrre negli Stati Uniti solo i Suv del marchio Jeep, e a trovare un partner per la produzione all’estero delle berline.

Marchionne ha poi detto che FCA ha “discussioni aperte con altri potenziali partner dopo Google. Il mondo sta rapidamente cambiando e noi dobbiamo essere aperti e privi di pregiudizi sugli sviluppi dell’auto. Stiamo esplorando una serie di potenziali alleanze con numerosi attori, ma bisogna capire anche come sarà l’industria quando noi avremo finito con Google”.