Perché in aereo è importante mettersi la maschera prima di aiutare i bambini
Un video mostra cosa succede se una persona rimane senza ossigeno in aereo per qualche minuto
Il videomaker Destin Sandlin ha spiegato in un video il motivo per cui nelle istruzioni di sicurezza dei voli commerciali viene detto che, in caso di riduzione improvvisa della pressione, bisogna sempre mettersi la maschera dell’ossigeno per primi, e poi in un secondo momento metterla anche ai bambini con cui si viaggia. Per spiegarlo Sandlin ha simulato una situazione di abbassamento della pressione con l’aiuto di un team di esperti della NASA. È entrato in una stanza che simulava le condizioni di un aereo depressurizzato a 7000 metri di altitudine e, dopo circa tre minuti senza maschera dell’ossigeno, il suo corpo ha iniziato a subire i primi sintomi di “ipossia”, la carenza di ossigeno. Sottoposto a un test in cui doveva inserire degli oggetti di forme geometriche in buchi della stessa forma, Sandlin inizialmente non ha avuto nessun problema ma, con il passare dei minuti, ha cominciato ad avvertire formicolio alle mani e ha perso la capacità di distinguere tra una forma e l’altra. Non appena ha indossato la maschera dell’ossigeno, però, ha riacquistato immediatamente le sue capacità cognitive.
L’ipossia è la condizione patologica che si ha quando un organismo viene privato dell’ossigeno. L’insufficienza di ossigeno non viene percepita dalla persona, nonostante si abbassino di molto le sue capacità percettive e cognitive. Tra i sintomi dell’ipossia ci sono capogiri, nausea, fiato corto, mal di testa, tachicardia, aumento della frequenza del respiro, aumento della pressione, perdita della coordinazione, problemi di vista e cianosi delle labbra. Un persona in stato di ipossia non riesce a ragionare, per questo motivo è importante che, in caso di depressurizzazione sull’aereo, gli adulti indossino subito la maschera dell’ossigeno. In questo modo saranno abbastanza lucidi per pensare anche a far mettere la maschera ai bambini.